Le rughe sul volto, i capelli diradati, lo sguardo corrucciato. Il Sebastian Vettel che si appresta a dire addio alla Ferrari è un uomo che dimostra più anni di quelli che effettivamente ha. I solchi sul viso di Sebastian sono emanazione concreta di quelli nell’anima, delle delusioni, degli errori che sa di aver commesso nel suo lungo percorso con l’amata Rossa.
Non se lo sarebbe mai potuto immaginare sei anni fa, quando a Fiorano visse il suo primo giorno da pilota della Rossa, l’orgoglio stampato rosso su bianco sul suo casco immacolato. Sembrava un bimbo emozionato al primo giorno di scuola, Sebastian, con gli occhi che sorridevano. Vestendosi di rosso, si era ritrovato bambino, realizzando il sogno di una vita e chiudendo idealmente un cerchio.
Come si sbagliava Sebastian, pensando di poter ripercorrere le gesta del suo idolo di sempre, Michael Schumacher. Come ci sbagliavamo noi a pensarlo vincente, esente da errori, forte dei suoi quattro titoli mondiali ottenuti da giovanissimo, sfrontato. Con il passare del tempo, il sorriso di Sebastian si è spento inesorabilmente, i rapporti all’interno del team si sono inaspriti, come nei peggiori amori al tramonto.
Perché più si ama, più l’addio è straziante, inaccettabile. E Sebastian, pur con tutte le pecche del caso, la Ferrari l’ha amata disperatamente, intensamente. La ama ancora oggi, alla vigilia di una separazione inevitabile. La amerà anche in futuro, da lontano, quando non sarà più sua. Perché la Ferrari gli è entrata sotto pelle, gli ha riempito il viso di rughe e il cuore di rimpianti. E un amore così non si dimentica mai.
Se siete arrivati fino a qui seguiteci anche su Facebook e su Instagram