Alex Albon, Charles Leclerc, George Russell e Lando Norris. Il quartetto di Twitch, come il chiamano su Twitter. Giocano insieme ai videogiochi, in streaming, ridono come pazzi, dentro e fuori dal paddock, si punzecchiano per qualsiasi cosa. Sono amici da sempre. Colleghi, tutti e quattro in Formula 1 da qualche anno, ma prima di ogni altra cosa ragazzi di vent'anni che condividono la scalata verso il sogno da quando erano bambini.
Le fotografie che li ritraggono insieme sono tantissime, dai tempi dei kart a quelli delle Formula minori, e adesso che sono tutti e quattro in Formula 1 le cose non sembrano poi molto cambiate.
Questo weekend poi il quartetto di Twitch della Formula 1 entra a gamba tesa in pista e va per prendersi tutto. Albon in Red Bull, Norris in McLaren, Leclerc in Ferrari e Russell finalmente in Mercedes.
I quattro amici, i quattro bambini della Formula 1, in rappresentanza di una generazione nuova e sempre più agguerrita, alla guida delle quattro monoposto più ambite del paddock.
I ragazzi in pista non si risparmiano, e con la visiera abbassata non c'è amicizia che tenga, ma fuori dalla gara sembrano tornare i ragazzini dei kart che sono sempre stati. A dimostrarlo è l'atteggiamento con cui i tre già in possesso di una monoposto competitva hanno accolto la notizia di George Russell alla guida della Mercedes di Lewis Hamilton questo weekend.
Felici, felicissimi, tutti convinti che Russell possa non solo fare bene, ma anche vincere la gara di domenica, dopo aver sfiorato la pole di 26 millesimi nel sabato. "L'uomo giusto al momento giusto" lo ha chiamato Norris mentre Leclerc e Albon hanno detto che George "sa quello che fa, guida benissimo e può giocarsi la vittoria".
Si prendono tutto, i quattro amici di Twitch. Età media? 22 anni. Quattro monoposto da top team, quattro sogni realizzati, tre ragazzi che non vedono l'ora di poter guardare il loro amico dimostrare il proprio valore in pista. Dimostrare di meritarsi quella monoposto nera, quella che tutti vorrebbero guidare, e tornare a sfidare gli altri senza doversi accontentare delle retrovie della classifica.
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