Pensava di restare in Ferrari, Carlos Sainz. Lo ha detto senza giri di parole, commentando la notizia del passaggio in rosso di Lewis Hamilton, un contratto storico che vede lui, la seconda punta della rossa, improvvisamente senza sedile in vista del 2025. Carlos però non si considera sconfitto e lo dimostra in tutto e per tutto in questo inizio di 2024, a partire dalle prove libere sul circuito di Sakhir, dove ha dettato lui i tempi al campione del mondo, senza porsi nessun limite nello spingere con la macchina. Questa è favorita da una predominanza di sottosterzo che al madrileno fa davvero bene alla mente e al cuore. Una sfida personale portata allo stremo, una dimostrazione di forza e di coraggio che non ha niente a che vedere con l'orgoglio italiano. A favore dello spagnolo gioca sicuramente il desiderio incurabile di veder trionfare la Rossa, quello che tutti condividono in Scuderia, ma la sua voglia di portare in alto il suo nome è più forte.
Lo ribadisce più volte infatti, nelle interviste, negli occhi, nel modo in cui cammina nel paddock. Il trionfo potrebbe essere dietro l’angolo, ma la soddisfazione di mettere in pista una monoposto e vederla arrivare al traguardo riuscendo a superare tutte le forze che l’anno scorso hanno fatto fare dei passi indietro al Cavallino sarebbe sicuramente un punto a favore della carriera di Carlos Sainz, gratificazione di cui sarebbe ben felice se ne fosse lui il responsabile. Sono cambiate le inquadrature, le parole dei telecronisti, i post sui social. Sembrerebbe quasi un atto di conforto l'atteggiamento adottato dai media nei confronti del 55, che continua a fare esattamente ciò che ha sempre fatto: guidare. E lo fa bene. Il suo talento è innegabile, così come la sua abilità di salire al volante e portare a termine il compito pianificato. Non sarà il migliore, per molti non sarà mai il primo pilota, per altri invece meriterebbe molto di più. E la Ferrari non è stata molto clemente, conscia di aver puntato sul Cavallino più giovane di pochi anni e che non ha nessuna intenzione di schiodarsi da Maranello. Charles Leclerc infatti è stato scelto, al suo posto, come punta della Ferrari, come gioiello su cui puntare. Ed è la scelta di Lewis Hamilton a confermarlo, con lo spagnolo fuori dagli schemi di Maranello in vista della prossima stagione.
Probabilmente, per Carlos Sainz, la ricerca di rivalsa personale funge da rampa di lancio, delineandolo agli occhi dei Tifosi come un contendente al titolo. Lo ha dimostrato già nella stagione scorsa, quando ha trionfato nel Gran Premio di Singapore, ma le sue speranze di primeggiare davvero erano già sfumate alcuni mesi prima. Eppure, dove sembrava che solo Charles Leclerc potesse emergere, c'era lui, meno veloce ma astuto. Francamente parlando, se non fosse stato per i problemi tecnici alla sua monoposto, causati dalla sfortuna che perseguita il giovane monegasco, portandolo spesso al ritiro, il numero 16 avrebbe sempre potuto tenere testa a Verstappen.
Lo ha dimostrato più volte, e di recente anche nelle prime due gare di questa stagione, prima con un dignitoso quarto posto, dietro il compagno di squadra, e poi un terzo, dietro le bibite energetiche. Lo ha fatto senza freni, lo ha fatto lamentandosi, ma quest’anno ha trovato nel suo team mate un avversario che con manovre abili, degne di un pilota Ferrari ha stupito un po’ tutti e si prepara ancora a farlo, ricordando un po’ la competizione del 2022. Il 55 infatti può essere capace di grandicose su piste da cui nessuno si aspetta nulla. Ogni curva rappresenta un'opportunità adesso e ogni rettilineo un momento cruciale per la storia del piccolo di casa Sainz. Quello dello spagnolo è un conflitto tra la determinazione e le incertezze che permeano il mondo della Formula 1. La verità è che la sua ascesa, se abbracciasse il suo destino con una consapevolezza rinnovata, potrebbe trasformarsi in un racconto ricco di trionfi in pista. Quella stessa testardaggine, che ora risuona nel vuoto della bilancia contrattuale, avrebbe potuto essere la sua chiave per brillare già da tempo. È come se il destino stesso gli stesse offrendo un'opportunità importante, un esame da superare per mantenere il suo posto di rilievo nel panorama motoristico e per dimostrare finalmente di che pasta sia fatto.
Durante il fine settimana in Arabia Saudita, l'entourage del pilota si è imbattuto in incontri con la Mercedes – e già in giro c’erano foto che ritraevano papà Sainz in colloqui con Marko e Horner. La scuderia tedesca però è una potenza nel mondo delle corse e i corridoi del potere già vociferano questo trasferimento. Un filo d’argento sottile che mette in discussione il futuro di Carlos giorno dopo giorno, di cui lui stesso parla in un momento di riflessione, aprendosi riguardo al suo prossimo contratto in categoria. Sembra, ma senza dubbio è, pronto a un progetto che non solo gli permetta di vincere, ma che gli offra anche una stabilità a lungo termine, con una base solida e perché no, da primo pilota. Una strada verso il successo non priva di ostacoli che, come per tutti, offre spazio e tempo per dimostrare cosa si sono persi gli altri.
Nonostante la possibilità di un nuovo inizio in Audi dal 2026, stare con le mani in mano non è concesso e non bisogna perdere di vista l’obiettivo finale: vincere il campionato mondiale. Perché, alla fine, è la passione che guida ogni pilota sulla strada verso la gloria. Dopo una stagione deludente nel 2023, Sainz Jr. si è reso conto di non potersi permettere di iniziare la stagione con risultati mediocri. Ed è quello che forse ci ha mostrato i primi risultati fin da subito, assieme a un sorriso che si porta cucito in viso nel paddock, nonostante la pausa necessaria di dieci giorni. Condizioni di salute che non hanno sicuramente smorzato il suo animo latino, messo in pausa da un intervento di appendicite che a Jeddah gli è costato lo stop già nelle prove libere, ma non la sua assenza nei box per fare il tifo alla squadra. Protagonista di quel Gran Premio è stato infatti il giovane Ollie Bearman, il cui talento è emerso chiaramente nel corso del weekend. Tuttavia, nonostante le sue abilità indiscutibili, il panorama dei piloti di talento è estremamente competitivo e le opportunità di inserimento sono limitate, almeno per il momento. Tuttavia, l’inglese si conferma come un pilota pronto a fare il salto di categoria se e quando si presenterà l’opportunità.
E mentre Bearman si prepara a tornare al meglio in Formula 2, Carlos Sainz è riuscito a superare i test medici della FIA e a rimettersi in pista per il fine settimana di Albert Park, dimostrandosi da subito competitivo in Australia. Già dal suo arrivo nel paddock si è mostrato concentrato su un weekend di gara competitivo a Melbourne, anticipando una sfida avvincente e cercando di cogliere la fiducia datagli da Frederic Vasseur che, nonostante la scelta di metterlo da parte, nutre per lui una stima non misurabile. Nonostante le delusioni, Sainz vuole trarre insegnamenti positivi dalle esperienze vissute e comprende che il suo successo futuro dipenderà interamente da lui. Un occhio al presente, con la voglia di dimostrare a sé stesso e agli altri di che cosa è capace, e un occhio al futuro, puntando a conquistare le squadre avversarie per ottenere la miglior soluzione in vista del prossimo anno. Così Carlos è sceso in pista nelle qualifiche australiane, conquistando un inatteso secondo posto in griglia alle spalle del campione del mondo Max Verstappen, in una qualifica decisamente migliore rispetto a quella del suo compagno di squadra Charles Leclerc, asso del giro secco, che a causa di qualche errore in Q3 si è fermato alla quinta posizione (poi quarta, data la retrocessione di Perez). Per lui sarà difficile mantenere il ritmo in gara, ancora dolorante dopo l'operazione subita a Jeddah, ma le prospettive per una grande stagione ci sono tutte. Il resto è una storia ancora da scrivere.