Finalmente un Europeo sostenibile. “United by Football - Together for Nature” è lo slogan di Euro 2024, che sottolinea come ormai la sostenibilità sia un tema che le grandi aziende come la UEFA - e quindi anche i grandi eventi sportivi - non possono ignorare. E in effetti le iniziative per l’ambiente non sono poche: come sedi delle partite si sono scelte città ben collegate tra loro con la ferrovia, i possessori dei biglietti dei match avranno degli sconti per viaggiare in treno, c’è grande attenzione al riciclo e al riuso. La UEFA ha addirittura istituito un fondo speciale in cui verserà 25 euro per ogni tonnellata di CO2 emessa durante il torneo, e il ricavato verrà destinato a progetti di transizione ecologica per le società di calcio di base. Sembra tutto bellissimo, e a ben vedere lo è. Se non fosse che il progetto della UEFA per la sostenibilità si regge su zampette sottili e traballanti. Tutte queste iniziative sono state possibili soprattutto per un motivo: si gioca in Germania, un paese che aveva già la maggior parte della strutture pronte o quasi, e che ha storicamente una grande attenzione all’impatto ambientale, anche nel calcio. Nelle partite di Bundesliga, il massimo campionato locale, i tifosi possono usufruire di sconti per recarsi allo stadio tramite i mezzi pubblici, o farlo in bicicletta, usufruendo dei grandi e comodi stalli fuori dagli impianti di gioco. Una situazione, dunque, totalmente diversa rispetto al Mondiale in Qatar, dove tutto doveva essere costruito da zero e dove non ci fu alcun rispetto per la questione ambientale - e, nonostante ciò, la FIFA lo descrisse lo stesso come un torneo attento alle questioni green.
Ecco, restiamo un momento sul Qatar. Perché il piccolo stato arabo risulta ancora tra gli sponsor di Euro 2024, attraverso la sua compagnia aerea Qatar Airways. È normale che un evento di questo tipo abbia tra i propri partner commerciali anche un’importante compagnia di volo (che è poi sponsor della UEFA anche oltre i limiti degli Europei del 2024), ma questa collaborazione non può che apparire contraddittoria. Qatar Airways è una diretta emanazione del governo di Doha, che si regge sui combustibili fossili e non ha mai dimostrato alcuna sensibilità verso queste problematiche. Poco importa se la UEFA ha cercato di “nascondere” questo legame sotto a una serie di accordi con società cinesi specializzate nel settore elettrico (a partire dalla casa automobilistica BYD, che ha ormai superato Tesla sul fronte delle vendite a livello mondiale).
L’impressione è che Euro 2024 sia per la UEFA una perfetta occasione di greenwashing, realizzata facendo affidamento sulla Germania e la sua sensibilità su questo tema. Lo conferma il fatto che, mentre si preparava questo torneo, si assegnava l’edizione del 2032 a Italia e Turchia, due paesi molto distanti, che richiederanno frequenti spostamenti aerei. La carta della sostenibilità, le istituzioni del calcio se la giocano quest’anno per poter avere carta bianca in futuro.