Tre anni dopo Euro 2020, che venne posticipato al 2021 a causa della pandemia, dal 14 giugno torna il Campionato europeo di calcio, Euro 2024: lo organizza la Germania e proprio la nazionale tedesca disputerà venerdì la partita inaugurale contro la Scozia, programmata a Monaco di Baviera. L’Italia, campione in carica, non parte tra le favorite, ed è inserita inizialmente nel girone B con Albania, Croazia e Spagna. Finale domenica 14 luglio a Berlino. In mezzo un mese di gare e 51 partite, per un Europeo in numeri.
Organizzazione
Dieci sono le città sedi di gara: i dieci stadi si trovano ad Amburgo, Berlino, Colonia, Dortmund, Düsseldorf, Francoforte, Gelsenkirchen, Lipsia, Monaco di Baviera e Stoccarda. Partita di apertura all’Allianz Arena di Monaco (anzi: Munich Football Arena, considerando che nelle competizioni Uefa è vietato l’utilizzo dei nomi commerciali frutto della cessione dei naming rights), finale all’Olympiastadion di Berlino. Per accoglienza, trasporto e numerosi altri diversi ruoli l’Uefa ha ingaggiato 16 mila volontari, provenienti da 124 nazioni. Le richieste erano state 146 mila.
Handelverband Deutschland, la federcommercio tedesca, ha stimato in 3,8 miliardi di euro l’aumento delle vendite durante l’evento che, secondo le associazioni turistiche tedesche, dovrebbe muovere tre milioni di persone e fare arrivare in Germania, solo per l’Europeo, circa 650 mila turisti stranieri. L’agenzia Reuters ha rilevato, nel periodo del Mondiale 2006, la vendita di birra aumentò del 5%, e i produttori sperano in un risultato almeno analogo, essendo stato il 2023 un anno difficile, con le vendite interne in calo del 4,5%, stando ai dati del governo. Per quanto concerne stadi e infrastrutture, sono stati necessari quasi ovunque lavori minori, ma non ovunque, e certo non a costo zero e non senza polemiche: l’esempio più lampante è lo stadio di Stoccarda, ristrutturato con una spesa di 139,5 milioni, 58,5 dei quali coperti dalla municipalità.
Costi e incassi
L’Uefa stima di incassare dalla manifestazione circa 2,5 miliardi di euro, di cui circa 1,5 dai diritti di broadcasting. L’incasso al netto dei costi che l’Uefa stima di ottenere è di 1,19 miliardi. 2,7 sono i milioni di biglietti totali per assistere alle partite: dalla biglietteria la confederazione calcistica europea mira a ottenere circa 300 milioni. Il montepremi per le partecipanti è di 331 milioni di euro, esattamente come a Euro 2020 (30 in più rispetto al 2016). Questa la suddivisione in base ai risultati, come conferma la Figc: 9,25 milioni è la quota di partecipazione, quindi nella fase a gironi ogni vittoria porterà un bonus da 1 milione, mentre sarà di 500mila euro per il pareggio. La qualificazione agli ottavi di finale porterà 1,5 milioni, quella ai quarti 2,5 milioni e alle semifinali 4 milioni di euro. La finalista sconfitta riceverà altri 4 milioni di euro, la finalista vincente 8 milioni. Una nazionale che dovesse vincere tutte le partite si porterebbe a casa 28,25 milioni.
In campo
24 sono le nazionali che si sono qualificate alla fase finale, 53 quelle che hanno preso parte alle qualificazioni (la Russia era stata esclusa a causa del bando conseguente all’invasione ucraina del febbraio 2022). Una sola debuttante, la Georgia, la trentacinquesima nazionale a prendere parte a un Europeo. 26 sono i convocati per ogni nazionale, per un totale di 624 giocatori. Di questi, il 12% è nato in un Paese diverso rispetto a quello di cui difende i colori, mentre il 25% (ben oltre 150 calciatori) ha alle spalle una storia famigliare di migrazione, più o meno lontana in termini generazionali.
Il convocato più giovane è lo spagnolo Lamine Yamal, nato il 13 luglio 2007, il più anziano il potoghese Pepe, nato il 26 febbraio 1983: dovesse scendere in campo, diventerebbe il giocatore più vecchio ad avere preso parte a una partita dell’Europeo. Tra i due ci sono oltre 24 anni di differenza.