L'anniversario della morte di Ayrton Senna è un momento di profonda riflessione nel mondo del Motorsport, un evento che continua a essere ricordato con grande reverenza. Il 1° maggio 2024 segna il trentesimo anniversario della prematura scomparsa di questa icona senza tempo, un evento che ha lasciato un'impronta indelebile nel cuore di tutti gli appassionati di Formula 1. La sua morte rappresenta ancora oggi una tragedia dolorosa che ha scosso il mondo delle corse automobilistiche, eppure, nonostante il passare del tempo, la sua eredità rimane viva e palpabile, soprattutto sul circuito di Imola, luogo simbolo di quel tragico giorno. Imola, più di qualsiasi altro circuito, è infatti diventato il posto che meglio rappresenta il vuoto lasciato dalla scomparsa di Senna, anche se la sua eredità continua a vivere attraverso le memorie e le ispirazioni che ha suscitato. Il costante ricordo da parte dei piloti e l'ammirazione dei fan di tutto il mondo mantengono viva la sua immagine, trasformandolo in un eroe immortale.
Uno dei piloti che più si avvicina allo spirito e al talento di Senna è Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo. Hamilton è stato spesso paragonato a Senna per la sua straordinaria abilità di guida e per il suo approccio alle gare. Tuttavia, oltre alle similitudini sulle piste, entrambi condividono un forte senso di umanità e solidarietà, un desiderio profondo di aiutare gli altri al di fuori dei circuiti.
Fin da giovane, Hamilton ha ammirato Senna, trascorrendo ore a studiare le sue tecniche di guida. Il britannico lo considerava un mito, una musa che nel mondo delle corse risultava essere abbastanza comune. Nel 2019, Hamilton ha persino ricevuto la cittadinanza onoraria brasiliana, sottolineando così la profonda connessione tra i due. Non sono mancati gli omaggi da parte sua. Uno dei caschi di Hamilton, infatti, presentava un design ispirato proprio a quello di Beco, simboleggiando il rispetto e l'ammirazione per il suo campione preferito fin dall’infanzia, dove anche in quel caso non perdeva occasione per ricordarlo. Oppure la giacca indossata dall’inglese all’arrivo nel paddock durante il Gran Premio del Brasile 2023 sulla quale è ritratto il volto di Ayrton.
Carisma, talento, modo di guidare, e la voglia di vincere sono elementi che si intrecciano nella figura di Hamilton, spesso paragonato al leggendario pilota brasiliano. Sebbene i risultati attuali di Hamilton non siano ottimali e il confronto si sia spostato verso Max Verstappen, è l'impatto sociale e l'attivismo dei due piloti che li rendono figure di rilievo, soprattutto nell'ottica di essere delle bravissime persone. Tuttavia, il desiderio di Hamilton di poter essere il compagno di squadra di Senna è sempre stato evidente, un sogno che, malgrado non si sia mai realizzato, continua a bruciare nel cuore del britannico, di molti altri in pista e al di fuori di essa. Questo testimonia la persistente influenza di Senna in questo mondo e oltre.
Charles Leclerc è un altro esempio significativo di pilota che ha dimostrato il suo rispetto per Senna. Durante la sua visita alla Fondazione Senna in Brasile lo scorso anno, il pilota della Ferrari ha evidenziato l'influenza effettiva che il leggendario Ayrton ha avuto sulle nuove generazioni. In quel luogo carico di significato ha ammesso: “Ayrton Senna è l'unico idolo che io abbia mai avuto”, ringraziando anche chi ha sostenuto e preservato il suo ricordo. Ma persino il due volte campione del mondo, Fernando Alonso, ha condiviso la sua stima per lui quando nel 2014, in occasione del "Senna Tribute", ha reso noto il rispetto che prova per lui, ricordandolo come un eroe di adolescenza.
La sua morte ha avuto un impatto sulla carriera di molti dei piloti della griglia attuale e quel Gran Premio di San Marino del 1994 rimane un ricordo molto importante, motivo per cui è proprio nell’occasione del Gran Premio di Imola che più si verificano momenti per onorarlo. Pierre Gasly ha reso omaggio alla sua memoria infatti, portando in pista un casco speciale nel 2021. Questo gesto di riconoscimento è stato ulteriormente sottolineato quando il francese ha successivamente donato il casco alla Fondazione.
Anche Jean Alesi ha fatto lo stesso, pur non essendo stato noto per aver onorato Ayrton mentre era in vita. Uno dei gesti più significativi è avvenuto durante il Gran Premio del Brasile del 2014, in occasione del ventennale della sua morte. Durante quel weekend, l’ex pilota francese ha indossato un casco speciale, ma pare essere stato uno dei pochi gesti pubblici da parte sua, a differenza di Felipe Massa che da suo compaesanoa ha sempre sottolineato quanto fosse stato per lui un’ispirazione. Lo ha dimostrato anche in quel famoso 2008, sfortunato per il pilota Ferrari, in cui dopo il traguardo del circuito brasiliano, ha esultato tenendo una bandiera brasiliana con il nome di Ayrton Senna stampato sopra e ciò accadeva proprio vent'anni dopo la prima vittoria di Beco su quella pista.
L'ispirazione di Ayrton Senna è così potente che riesce a colpire anche i più giovani e promettenti talenti, come Andrea Kimi Antonelli, attualmente nella Junior Mercedes, pur non avendo mai avuto l'opportunità di vederlo correre dal vivo. L'ammirazione, il rispetto e la voglia di emulare il suo talento sono ciò che l'eredità di Senna ha lasciato a chiunque lo abbia conosciuto, anche solo attraverso racconti e video. Per il giovane Kimi, questa influenza è particolarmente evidente. Il suo stile prestante in pista e il suo innegabile talento lo rendono facilmente paragonabile alla leggenda, ma è soprattutto l'aspetto estetico che lo accomuna a lui. Le parole del prossimo pilota della Williams – almeno secondo le voci di corridoio – sono permeate da una profonda commozione e da un senso di responsabilità. Si sente investito del compito di rappresentare le nuove generazioni in onore di Beco, proprio come tutti vorrebbero e come il grande campione ha fatto nella sua epoca.
Della vecchia guardia, ci sono coloro che hanno saputo rendergli onore anche in maniera più agevole visto che molti hanno avuto il privilegio di condividere il paddock con lui. Un esempio notevole è Gerhard Berger, ex pilota della Ferrari e prima ancora compagno di squadra di Senna in McLaren. Berger ha costantemente sottolineato l'importanza dell'impatto umano e sportivo di Ayrton sulla loro relazione. Non ha mai avuto dubbi sulla posizione di Senna come miglior pilota di tutti i tempi e ha enfatizzato che non importa quante opportunità Senna avrebbe ancora avuto per dimostrare il suo potenziale, perché i record sarebbero stati sicuramente battuti da lui. Questo testimonia non solo l'ammirazione avuta per il talento e le capacità di Senna, ma anche l'influenza duratura e immancabile che il leggendario ha fornito alle persone con cui ha lavorato e con le quali ha condiviso la pista.
Ed è proprio di McLaren che va sottolineato il tributo maggiore. La memoria di Senna è stata onorata e supportata anche dalla Williams, la scuderia per cui Senna ha corso l’ultima gara prima dell’incidente fatale, che ha continuato a commemorarlo per esempio con l'apposizione del logo "Senna" sulle loro monoposto. Ma è la McLaren che ha mantenuto un legame più stretto con lui, anche perché è con essa che ha ottenuto la maggior parte dei suoi successi. È proprio la scuderia di Woking che aiuta la Fondazione a promuovere l'educazione e lo sviluppo in Brasile, assieme alla conservazione del museo dedicato a lui dedicato in Inghilterra.
Eppure il contributo migliore alla sua memoria è dettato dalla rivalità più importante mai avuta in Formula 1, quella accesa dalla lotta tra Senna e Alain Prost. L’ex pilota francese ha dimostrato quanto toccato fosse dalla morte del suo ex rivale, descrivendo con le sue azioni quanto il loro rapporto andasse oltre la competizione. La sua presenza a Imola nel 2014 ha esaudito i desideri dei fan di vederlo ricordare quel legame che non si è mai esaurito con la fine della carriera in pista. Nessuna parola banale, mai un insulto, solo un ricordo di un talento straordinario innegabile che per Prost resta fondamentale per lo sviluppo di questo sport. Il rispetto reciproco tra i due lo si è visto in uno dei più importanti gesti per ricordarlo: la volontà di migliorare la sicurezza nel Motorsport, per evitare altri incidenti come quello, un tributo tangibile che è riuscito a trasformare il dolore della perdita in azione positiva.
Si può dire che Magic sia un’icona che tutt’oggi brilla nella storia della Formula 1. La sua integrità, il suo impegno per la sicurezza propria e degli altri in pista e la sua abilità straordinaria erano evidenti fin dai suoi primi giorni di carriera, come dimostrato dal suo leggendario debutto sotto la pioggia a Monaco. Era dedito esclusivamente alla guida, alla sua personale competizione, senza politiche e alleanze di squadra, con una sensibilità che utilizzava per mantenere in piedi la sua etica, sia sul lavoro sia nel privato. E tutto ciò non è passato inosservato a nessuno, rendendo Ayrton un pilota diverso, il cui contributo allo sport è stato superiore a quello di molti, in cui la mancanza di giochi di potere, di intrighi, di egoismi gli hanno permesso di diventare oggi un simbolo che tutti sono orgogliosi di ricordare, probabilmente all’infinito.