Una delle categorie più competitive al mondo, che nel cuore degli Stati Uniti - e non solo - continua a regalare gare e campionati sempre più avvincenti e combattuti: l’Indycar è un lato del motorsport tutto da esplorare e, dopo quasi trent’anni, torna un team italiano sulla sua griglia. Infatti, Prema Racing, la squadra fondata da Angelo Rosin che anno dopo anno, stagione dopo stagione, si è fatta un gran nome quando si tratta di categorie propedeutiche, formando tanti dei piloti che oggi sono al volante delle monoposto di Formula 1, è pronta a fare il suo debutto nel campionato di monoposto a stelle e strisce più competitivo. L’annuncio è arrivato la scorsa primavera, dopo una serie di anticipazioni che già avevano fatto brillare gli occhi degli appassionati europei del campionato, per confermare la campagna sempre più internazionale e ricca del team di Grisignano di Zocco. In Indycar le vetture sono tutte uguali, delle Dallara DW12, mentre i motori vengono forniti da Honda e da Chevrolet; Prema ha scelto quest’ultimo per il suo debutto, con una partnership che potrà sicuramente dare i suoi frutti, anche vista l’entrata delle power unit ibride a partire dalla stagione in corso, che il team italiano svilupperà una volta iniziato il 2025.
Insomma, per Prema Racing la sfida è aperta e, nonostante tanti dettagli non siano ancora stati rivelati, si ipotizza già la line up di piloti che René Rosin potrebbe scegliere per il 2025. Il nome più stellato sulla lunga lista è quello di Logan Sargeant, che dopo il debutto con la Williams in Formula 1 non è riuscito a raccogliere abbastanza risultati per convincere la squadra di Enstone ad allungare il suo contratto, ritrovandosi senza sedile per la prossima stagione. Il pilota americano conosce molto bene tutto il team di Prema, data la stagione trascorsa insieme nel 2020, quando Sargeant ha concluso la sua stagione di debutto in Formula 3 al terzo posto proprio insieme alla squadra vicentina. Quindi, con il mercato piloti in Formula 1 ormai abbastanza delineato, anche se i sedili liberi ci sono ancora effettivamente ma già con un pilota virtualmente assegnato, la cosa più logica che si pensa possa accadere all’americano è proprio quella di trasferirsi in Indycar per accompagnare Prema Racing nella sua stagione di debutto.
Di certo ancora non c’è niente, nonostante qualche voce di paddock abbastanza insistente prima della pausa estiva che raccontava di un contratto ormai firmato, essendo il mondo dell’Indycar anche molto complesso e nettamente diverso al panorama più europeo della Formula 1 e del suo mercato piloti - anche perché non sempre chi inizia una stagione la termina, con un via vai continuo di piloti diversi o scambi di team a metà stagione - ma andrebbe anche a coincidere con le anticipazioni del team italiano, che ha intenzione di schierare un pilota con un po’ più di esperienza insieme ad un rookie, magari recuperato tra i piloti che hanno già corso con loro.
Di fianco all’eventuale Logan Sargeant infatti si parla di tantissimi possibili candidati, essendo che sì, Prema ha tanti ex piloti che ora corrono in Formula 1 come Charles Leclerc o Oscar Piastri, ma ne ha altrettanti già attivi oltreoceano come Marcus Armstrong, Callum Ilott o Felix Rosenqvist. In realtà, i tre sembrerebbero già blindati per la prossima stagione, con contratti già sistemati insieme ad altri team iscritti, ma con l’Indycar vale la regola del “mai dire mai”; anche perché tra i tre, Callum Ilott sarebbe la scelta perfetta per il team italiano, essendo uno dei piloti che conoscono meglio e davvero competitivo anche in Indycar. Dalle categorie minori invece si vocifera di un possibile sedile per Frederik Vesti, che con loro ha corso in Formula 2 nel 2023, o di un tentativo con qualche altro pilota già presente in griglia attualmente.
Anche perché non sarà un’avventura semplice per la squadra italiana, viste le tantissime sfide che dovrà affrontare. La prima è proprio quella della distanza, essendo l’headquarter principale di Prema basato a Grisignano di Zocco: tutti i campionati che finora li hanno visti protagonisti hanno trovato casa dentro a quella fabbrica e per la prima volta verrà creata una sorta di succursale in Indiana, in modo tale da essere vicini al resto dell’universo dell’Indycar. In secondo luogo, anche l’esperienza sarà un fattore importante: il motore ibrido ha infatti fatto il suo debutto a metà 2024 e i team che già sono partecipi al campionato lo stanno già provando e sviluppando, mentre Prema non ha ancora iniziato i suoi test. Sarà essenziale quindi scegliere dei piloti con cui cadere in piedi, che porteranno stabilità e competitività al team, come Piers Phillips, ex presidente di Rahal Letterman Lanigan, scelto da Rosin come direttore delle attività oltreoceano.
Si prospetta quindi un anno davvero importante, che riporterà l’Italia in Indycar dopo i titoli di Zanardi negli anni ‘90 e i primi tentativi dei tanti piloti italiani iscritti negli anni ‘70 e ‘80. Sarà ancora più importante allora per Logan Sargeant, in caso fosse lui uno degli alfieri della squadra, ritrovarsi per confermarsi ancora uno dei piloti più competitivi della sua generazione dopo le due stagioni in salita in Formula 1. Riuscire nelle imprese in un campionato così competitivo come quello dell’Indycar non sarà per niente semplice ma la sfida è aperta e le aspettative sono già alle stelle: oltreoceano è tutto da giocare.