Le prime due uscite dell’Italia da Campione d’Europa non sono andate proprio benissimo. Nonostante i ragazzi di mister Roberto Mancini abbiano allungato la striscia di risultati utili consecutivi a 36 partite, i pareggi contro Bulgaria e Svizzera hanno amplificato un problema di fondo emerso anche a Euro2020. Le punte centrali non segnano. Ciro Immobile non segna. Perché nonostante l’attaccante della Lazio sia il centravanti italiano più forte, con la Nazionale fatica a trovare la porta. I soli due gol agli Europei avevano lanciato l’allarme, il digiuno nelle qualificazioni ha poi trasformato tutto in un caso. E così Mancini ha dovuto cambiare.
Quello che ufficialmente è passato come un risentimento muscolare ai flessori in realtà, tra le righe, è una vera e propria scelta tecnica da parte dell’allenatore Roberto Mancini che contro la Lituania partirà per la prima volta senza Ciro Immobile. Out Belotti per infortunio il sostituto sarà uno tra Gianluca Scamacca, Niccolò Zaniolo, Moise Kean e Giacomo Raspadori. Quest’ultimo appare favorito sugli altri tre. Già all’interno del gruppo vincitore di Euro2020 è già entrato nelle dinamiche di gioco degli Azzurri. E se Zaniolo, per questioni tattiche, e Kean, per motivi comportamentali, appaiono dietro alle gerarchie del tecnico chi si gioca una chance dal 1’ minuto sarà Gianluca Scamacca. Sarà un anno particolare per i due attaccanti del Sassuolo che si battaglieranno per tutta la stagione il posto da titolare sia nel loro club che per il ruolo di vice Immobile nella Nazionale.
Ma non è semplice ricoprire il ruolo del bomber. Per caratteristiche fisiche l’ex Genoa sembrerebbe il più adatto. Roberto Mancini ama l’attaccante di peso che protegge palla e fa spazio agli inserimenti degli esterni. Ed è proprio la giovane età di Gianluca Scamacca a giocare a suo favore. A soli 22 anni il ragazzo ha già un’importante gavetta alle spalle. Dopo l’esperienza in Olanda al PSV sembrava essere già pronto per la serie A. Non fu così e quindi, vista anche la giovane età decise di rilanciarsi e farsi le ossa in serie B. Dopo due stagioni le otto reti al Genova lo hanno rilanciato e convinto il Sassuolo a investire su di lui. Ma il tempo delle mele è ancora lontano. Perché al momento un centravanti più forte di Ciro Immobile non c’è, almeno fino ai prossimi Mondiali in Qatar. Quindi è giusto che giochi lui. Se però fino a qualche anno fa l’Italia era sprovvista di giovani “eredi” di Ciruzzo, almeno per il momento possiamo stare tranquilli. I già citati se matureranno senza avere fretta di crescere e pretesa di giocare, saranno degli innesti validissimi per la rosa che verrà. E poi attenzione, perché, forse l’erede di Ciro Immobile non è ancora nato, o meglio, è semi-sconosciuto. E gioca in serie B.
Si chiama Lorenzo Lucca, ha vent’anni e gioca in serie B al Pisa. Lo scorso anno è stato la punta di diamante del Palermo dove ha segnato 14 reti. Arrivato in cadetteria con mille aspettative in due partite (e altrettante reti) ha trascinato la squadra toscana nelle prime posizioni della classifica a punteggio pieno. Alto oltre due metri assomiglia molto alla nuova generazione di cestisti NBA. Prima il playmaker era piccolino e veloce mentre il centro era enorme e potente. Adesso sono tutti alti, snelli e con qualità di palleggio eccelse. Così è Lorenzo Lucca. Perché nonostante la sua altezza ha una velocità pazzesca, una tecnica sopraffina e una personalità che fa invidia ai più esperti. Se le premesse sono queste, ha tutte le carte per diventare un cyborg. Il Pisa lo ha blindato con un contratto di cinque anni, ma noi siamo sicuri che se continuerà con questo ruolino di marcia un posto da protagonista nei grandi palcoscenici non glielo toglierà nessuno. Perché questo calcio è strano, azzecchi una stagione e sei un predestinato, ne sbagli una hai fallito. Può succedere di tutto, ma quando ci troviamo di fronte a giovani come lui stiamo attenti, forse potrebbe essere davvero un “Golden Boy”. Ecco perché noi puntiamo su di lui. Il Mondiale in Qatar non è dietro l’angolo, Lorenzo Lucca invece sì.