Nel mondo della nazionale di pallavolo italiana, c’è uno nome che oggi più che mai spicca sopra quello di tutti gli altri: Simone Giannelli. Classe 1996, palleggiatore della Sir Safety Perugia è il capitano dell’Italvolley campione del mondo, il pallavolista di riferimento per gli Azzurri di questa generazione. Il classico stratega, dotato di un gioco e di una tecnica che gli ha sempre permesso di creare variazioni e possibilità, mostrando alternative in grado di strutturare al meglio la sua squadra.
C'è un momento però più di tutti gli altri che sembra regalarci un'immagine rotonda di Giannelli, qualcosa che oggi sopravvive al tempo. Lui sorridente, con la coppa dei vincenti ben stretta tra le braccia, mentre cammina nella Spodek Arena di Katowice, cercando di metabolizzare ciò che gli è successo. Un Mondiale inaspettato, voluto e conquistato. Katowice, 11 settembre 2022. Dopo 24 anni di lotte e sconfitte l’Italia torna a sognare, a stringere quella coppa tra le mani, a godere sul tetto del mondo con il successo mondiale colorato di azzurro dopo un match durissimo contro la Polonia che ha ribaltato più volte le aspettative.
Ma la pallavolo è così, un gioco che cambia in continuazione, di potere mentale, concentrazione ma soprattutto astuzia. E con un capitano come Simone Gianelli, l’Italia non può fare altro che continuare a sognare. Perché dopo una vittoria così enorme come quella di un Mondiale la paura di non potersi ripetere è concreta ed è proprio quando si è nel punto più alto della propria carriera che cadendo ci si può fare più male. Il ruolo di un capitano è quello di creare le giuste sinergie per permettere a tutti di sentirsi nella posizione per poter continuare a credere nelle proprie capacità, una posizione che va oltre la propria forza in campo.
Solo così, dopo le gioie più grandi, si possono accettare anche le sconfitte senza il rischio di trovarsi constretti a dover ricostruire un team dalle fondamenta. Sconfitte che sono oggi pillole amare da mandare giù per chi non si accontenta delle briciole. Manca sempre meno infatti all’inizio delle Olimpiadi 2024, e la nazionale maschile ha mancato la qualificazione diretta. Una dolorosa disfatta, alquanto inaspettata. Complici le sconfitte sofferte contro Cuba e Brasile, l’Italvolley maschile di Fefè de Giorgi dovrà attendere l’estate del 2024 per capire se potrà effettivamente partecipare o meno alle Olimpiadi 2024. Un'attesa che modifica le prospettive in vista di Parigi e che ridimensiona la Nazionale che detiene il titolo mondiale e che ha vinto la medaglia d’argento agli ultimi Europei.
Esiste un rischio concreto che l’Italia possa effettivamente vedersi sfumare l’idea di poter partecipare alle Olimpiadi 2024? Soprattutto dopo 52 anni d’interrotta partecipazione? Attualmente è molto difficile, ma per assicurarsi il posto alle Stade de France, dovranno disputare una Volleyball Nations League 2024 da protagonisti, potendo perdere solo poche partite e dovendo sempre buttare un occhio al ranking mondiale.
Gli azzurri si trovano al momento in terza posizione dietro a Polonia e USA, che hanno già ufficialmente ottenuto la quota Olimpica grazie ai risultati registrati nelle loro rispettive pool del torneo di qualificazione. Ma al capitano Giannelli le sfide piacciono ed una sconfitta non fa che aumentare il desiderio e la voglia di portare la sua squadra a Parigi. Non sa cosa voglia dire arrendersi. Ed in lui l’Italia ripone le sue speranze, consapevole del fatto che Simone c’è, è presente e ha voglia di conquistare l’ennesima vittoria.