L’ultimo infortunio di Marc Marquez, rimediato sabato scorso in allenamento, ha lasciato aperto un grosso interrogativo. Honda ha dichiarato che lo spagnolo non sarà a Portimaõ a causa di una “leggera commozione celebrare”, il che sarebbe perfettamente sensato se non fosse che l’annuncio è stato diramato con largo anticipo, ovvero martedì scorso. Un pilota, come ha spiegato a MOW Marco Melandri (a cui ha fatto eco Carlo Pernat) farebbe di tutto per correre, a maggior ragione se quel pilota è Marc Marquez. Anche perché, di norma, gli infortuni alla testa si valutano pochi istanti prima di scendere in pista, in modo da prolungare il più possibile i tempi utili alla guarigione. Dalle parole di Alberto Puig “Lunedì capiremo se potrà essere a Valencia” si intuisce che l’infortunio dell’8 volte iridato potrebbe essere più grave di quanto lasciato intendere dalla Honda.
A dirlo a chiare lettere è stato Aleix Espargarò durante la tradizionale conferenza stampa del giovedì: “Nessuno ha informazioni precise su come sia avvenuto il suo incidente - ha dichiarato ai colleghi di Speedweek - Quindi dobbiamo credere che sia solo una commozione cerebrale, perché l'incidente non è avvenuto nell'ultimo Gran Premio, altrimenti sapremmo che tipo di incidente è stato”. Una risposta lapalissiana a cui, però, segue un passaggio decisamente più limpido: "Non ho idea di che problema abbia Marc. Forse ha anche un braccio rotto. Una cosa è certa, non è qui e ovviamente una commozione cerebrale è dura, ma normalmente lui farebbe di tutto per tornare a guidare. Tutti lo sanno. Non so se commozione è la parola giusta. Penso che sia qualcosa di peggio". Ha concluso il pilota Aprilia.
L’unica certezza è che Marc Marquez e la Honda vorranno essere pronti per i test in programma a Jerez il 18 e 19 novembre, fondamentali per indirizzare lo sviluppo in ottica 2022.