Almeno due delle quattro cadute di cui Marc Marquez è stato protagonista a Mandalika potevano essere evitate e una delle due è proprio quella che gli è costata il riacutizzarsi della diplopia; al di là, quindi, dei problemi del controllo di trazione della Honda RC213V e della carcassa portata da Michelin in Indonesia per garantire pneumatici più duraturi. A dirlo è Ricard Jovè, commentatore della MotoGP per DAZN Spagna. Le sue parole stanno facendo il giro del mondo perché raccontano un punto di vista differente. Un punto di vista che porta solo a Marc Marquez come unico responsabile di tutti i guai di Marc Marquez.
“E’ vero che cadere quattro volte in un gran premio è nel dna di Marc, gli ha permesso di essere otto volte iridato e non sarò io a sminuire quello stile di lavoro – ha detto - Ma nel caso specifico di quella gara, mi ha sorpreso il fatto che non abbia detto: se sei caduto tre volte, devi proprio stare un punto in più attento. Penso che anche la seconda caduta della Q1, ma soprattutto la quarta del 'Warm Up', almeno avrebbero potuto essere evitabili. Mi permetto di dire che non c'è stato nessun problema elettronico o una strana messa a punto. Semplicemente quella caduta è stata perché, ed è la mia opinione, il freno anteriore è stato azionato molto perché lì c'era una buca. Era a mezzo metro dalla traiettoria ideale e questo ha dislocato un po' di più la gomma posteriore che è finita per andare da quella parte”.
Errore umano, dunque, secondo Ricard Jovè che comunque ci tiene a precisare che la sua vuole essere solo una critica costruttiva. “Quando tornerà – ha concluso – dovrà cambiare atteggiamento. Ci sono momenti e momenti in cui rischiare. Sa che ci sono momenti per correre più rischi, e altri meno. E’ vero che lui è così e io da ex pilota non sono nemmeno all'altezza della scarpa di Marc Márquez. Nessuno qui ha il diritto di incolpare Marc per nulla, semmai se stesso. È l'unico che può incolpare se stesso se ha commesso un errore o meno, ma in ogni caso vedremo quando tornerà in che misura sarà toccato. Ora l'unica cosa che conta in tutto questo è il presente e il futuro. Penso che Marc debba ordinare le idee, guarire, prestare poca attenzione alle critiche che non sono costruttive e tornare a gestire il problema che ha un po' meglio. Il suo DNA è quello e nella gara in cui lo tira fuori, lo accetterò sempre e lo capirò. Ma in un Warm Up come quello, il tempo che ha fatto è stato molto veloce e lo ha fatto da un giro all'altro. E penso che si sarebbe potuto evitare. Spero che quando tornerà, in tal senso, riesca a gestire il suo istinto un po' meglio" .