Uno strano tempismo, nel corso del fine settimana di Montreal, ha fatto iniziare dubbi e sospetti sui contatti che la Mercedes - in questi anni di grandi successi - ha costruito all'interno della Federazione Internazionale dell'Automobile.
Proprio il giorno dopo aver ricevuto la direttiva della FIA rivolta a tutti i team di Formula 1 che, per limitare gli effetti del porpoising, permetteva alle scuderie di montare sulle proprie monoposto il famoso "fondo fisso", un cavo in metallo che limita l'andamento saltellante della monoposto, la squadra di Toto Wolff era l'unica della griglia già pronta per montare sulle W13 di Hamilton e Russell questa soluzione appena resa legale.
Da quel momento dubbi e accuse contro la Mercedes che, secondo quanto riportato da voci interne al paddock, sarebbero sfociate in una vera e propria lite tra team principal al termine del Gran Premio del Canada. Come faceva la Mercedes ad avere pronto il fondo fisso per il giorno seguente? Sapeva, da un interno alla FIA, che sarebbe arrivata presto questa direttiva contro il porpoising? Da giorni è scattata quindi la caccia alla "talpa" che, da dentro la Federazione, agevolerebbe la Mercedes di Toto Wolff con informazioni riservate e strettamente confidenziali.
Ma di chi si tratta? Un'idea se l'è fatta l'ex boss della Formula 1 Bernie Ecclestone: "Ovvio che Wolff ha parlato loro (la FIA) della nuova direttiva. Shaila-Ann Rao ha lavorato con Toto per due o tre anni e oggi è l'attuale segretaria generale per il motorsport ad interim della FIA. Io volevo avere Luca di Montezemolo come presidente della società quando dirigevo le cose. Ma le squadre sono impazzite perché lui era l'uomo della Ferrari. Era visto come un conflitto di interessi, quindi adesso lei come può fare questo lavoro?".