A Valencia c’è voluto il sorpasso di Fabio Di Giannantonio su Pedro Acosta negli ultimi giri del Gran Premio per prolungare la lunghissima striscia di Ducati presenti sul podio della domenica da diversi anni. Diggia, scherzando, ha detto che chiederà un aumento a Gigi Dall’Igna. Eppure un fondo di verità c’è e di fatto nelle ultime due gare sul podio sono salite più Aprilia che Ducati. Aprilia, per altro, ci è riuscita sia con il team clienti guidato da Davide Brivio che con la moto nera affidata a Marco Bezzecchi, che assieme ad Alex Marquez ha avuto la crescita più importante durante la stagione. Dopo Motegi invece, quando Bagnaia vince la gara e Marquez il mondiale, gli unici punti entrati dal team rosso sono stati i due raccolti da Nicolò Bulega.
Paragonare i due strumenti, la Desmosedici e la RS-GP, è tutt’altro che semplice, eppure a vedere i test di Valencia (con Raul Fernandez ancora davanti e Marco Bezzecchi a ruota, mentre Alex Marquez ha chiuso terzo davanti al compagno di squadra) sembra che Aprilia abbia superato Ducati. È così? Probabilmente no. Per una questione sia tecnica che statistica, ma pure perché l’assenza di Marc Marquez non pesa come quella di Jorge Martín. Ducati ha sei moto, una squadra abituata a vincere, un sistema che funziona perfettamente e i numeri dalla sua parte. Aprilia ha un progetto meraviglioso e in crescita a cui, però, serve continuità.
Con tutte le probabilità se Marc Marquez guidasse la RS-GP il prossimo anno resterebbe il grande favorito al mondiale, il che ci restituisce una risposta credibile anche senza la sfera di cristallo: il pilota in MotoGP fa ancora la differenza. D’accordo, non abbastanza per far sì che Fabio Quartararo possa lottare per il titolo con la Yamaha o che possa riuscirci Pedro Acosta sulla KTM, eppure tra due mezzi tecnicamente vicini è ancora l’essere umano a spostare l’ago della bilancia. Di conseguenza no, Aprilia non ha ancora raggiunto il livello di Ducati e questo soprattutto per via di chi la Ducati la guida.
È probabile che vedremo ancora un Marc Marquez micidiale, se possibile anche più sicuro di sé rispetto alla stagione appena conclusa. Eppure l’Aprilia è cresciuta davvero, anche in quell’ultima parte di stagione che in passato aveva sempre sofferto: Marco Bezzecchi (ma pure gli altri, da Jorge Martín a Raul Fernandez) dovranno cercare di metterlo in crisi, fargli sentire la pressione, ingolosirlo. Tutte dinamiche necessarie per lottare con uno così e avere qualche possibilità di riuscita. Poi c’è Pecco Bagnaia, da cui è lecito aspettarsi una stagione totalmente diversa rispetto a quella appena trascorsa.