Sono passati due mesi e mezzo dalla quarta operazione al braccio e Marc Marquez sembra sempre più vicino al rientro in pista. Lo spagnolo ha fatto tutto per gradi, senza affrettare i tempi: ha tolto il tutore, poi ha iniziato ad allenarsi a partire dal resto del corpo e arrivando al braccio incriminato con carichi leggeri. Sempre presente sui social, sempre attento a spiegare a tutti le sue condizioni. Il prossimo obiettivo è il Red Bull Ring, dove il 21 agosto si correrà il GP d’Austria.
Marquez ci sarà, con l’obiettivo di dare qualche informazione ai suoi uomini e riprendere le redini del progetto. Anche perché, da Misano, dovrebbe tornare a guidare la MotoGP - solo durante i test però - per indirizzare uno sviluppo che senza di lui sembra non avere una direzione. Se ha fatto tutto questo, aggiornamenti social sulla riabilitazione inclusi, è perché vuole tornare a vincere i mondiali. E alle gare, cosa che ha in programma di fare già per fine stagione: “Il mio obiettivo principale e allo stesso tempo realistico è quello di correre entro la fine di quest'anno - ha spiegato Marc - Forse le ultime due gare o solo Valencia. Prima di guidare la moto del prossimo anno, devo disputare almeno una gara”. Per capire quanto lavoro c’è da fare sulla moto, come sta fisicamente e anche per non perdere del tutto il suo tocco magico. L’ultimo Gran Premio, al Mugello, l’aveva portato a casa in 10° posizione. Inutile dire che le aspettative su di lui sono altissime: il pubblico lo vuole in pista, la Honda ha bisogno che torni. Così la moto non funziona e Marc è l’unico in grado di risolvere la situazione, che sia con le buone (lavorando sullo sviluppo) o con le cattive (correndo sopra i problemi). Nel mentre, chi può lasciare HRC lo sta facendo. Lucio Cecchinello ha dovuto rinunciare ad Alex Marquez e Honda ha mandato via Pol Espargarò, mentre Taka Nakagami è a rischio espulsione a causa di un Ai Ogura sempre più vicino al salto in MotoGP dopo il bel campionato che sta facendo con la 765 Triumph del Team Asia. La verità è che, senza Marc Marquez, la Honda di oggi può fare ben poco.