Vale non smetterà mai. Vale non deve mai smettere. Giratevela come vi pare. Ma Vale non può smettere. Non ora. Non il prossimo anno. Farà anche il secondo anno di opzione in Petronas e poi chissà. L’epica è epica, un’epopea un’epopea, la passione passione. Ci sono le sfumature, certo, ma se proprio vogliamo pensare a un momento in cui Vale deve smettere c’è un numero su tutti ed è numero non più difficilmente raggiungibile, che lo consacrerebbe alla leggenda che già è. Vale 46. Vale a 46 anni.
Così come sarà bello vederlo nello stesso team di Franco Morbidelli (a meno che succeda questo, ma adesso davvero poco probabile), un ragazzo che ha preso giovanissimo nella sua Academy e che ha portato alla vittoria del Mondiale di Moto2 nel 2017. Così come sarà bello vederlo provarci ancora per il decimo Mondiale. Così sarebbe bellissimo, immenso, se Valentino chiudesse la carriera non nel 2023 ma nel 2025, a 45 anni e 9 mesi, con il compleanno dei 46 alle porte (il campionato, a condizioni normali si chiude a novembre, lui festeggia a febbraio). I numeri contano, a volte (purtroppo) più dell’amore e del buon senso. Qui i numeri fanno combaciare suggestione e logica. E poi? E poi avrebbe ancora altri due anni per tentare di avvicinarsi a Giacomo Agostini in quanto a vittorie (ne mancano otto per agguantarlo e nove per batterlo: difficile ma non impossibile in due stagioni, tre se contiamo anche questa, cinque se arrivasse alla soglia dei 46). E infine, chiariamoci, la verità è che Vale non smetterà mai. Non ci sarà mai un Mondiale di MotoGP senza Valentino, senza la sua presenza per interposta persona, o interposto team. Se un giorno (e a questo punto il se è dilatato negli anni) resterà sempre nell’ambiente: con la VR46 e magari un team in MotoGP, o con l’Academy, portando fino alla massima serie piloti giovani talenti come è già successo. Insomma Valentino non smetterà mai. È la MotoGP. È il motociclismo. La Dorna, soprattutto nella crisi di oggi, di Valentino ha un estremo bisogno. Valentino continuerà a divertirsi perché serve all’organizzazione motomondiale, serve a noi, serve a chi di motociclismo non ne vuole sapere ma si rallegra a vederlo felice. Valentino è un bisogno sociale. Questa è la verità. Ma prima di tutto ne ha bisogno lui di correre e di divertirsi, sempre. Ancora e ancora. Valentino - se parliamo di smettere dalle gare - arriverà ai 46. Sarebbe bello ci arrivasse, perlomeno. Sarebbe davvero la sua The Last Dance. Mi piace pensarla così. Ma Valentino non smetterà mai.