Quella che secondo tantissimi tifosi è stata una sanzione inutile ai danni di Lando Norris, penalizzato al Red Bull Ring per un contatto in fase di sorpasso ai danni di Sergio Perez, potrebbe trasformarsi in un problema ben più grave per il britannico della McLaren.
Se l'azione è costata 5 secondi di stop a Norris, facendogli perdere così la seconda posizione alle spalle di Max Verstappen, il vero problema riguarda i punti di penalità arrivati come macigni sulla sua superlicenza. Un tipo di provvedimento che raramente interessa gli appassionati ma che in qualche occasione va a pesare sulla situazione già precaria dei piloti, mettendo a rischio squalifica i diretti interessati.
I punti di squalifica si cancellano seguendo l'anno solare, e non il corso della stagione di Formula 1, Lando così si presentava al Red Bull Ring con ben 8 punti di penalità. I due "guadagnati" nello scontro contro Perez lo hanno portato a 10, terribilmente vicino a quota 12: punteggio che fa partire in automatico la squalifica per il Gran Premio successivo.
Norris può tirare un sospiro di sollievo perché il prossimo 10 luglio, quindi prima del GP di Silverstone, verranno sottratti dalla sua superlicenza i 2 punti rimediati lo scorso anno al Red Bull Ring, facendolo così scendere a una cifra meno pericolosa.
A quel punto però il pupillo della McLaren dovrà stare particolarmente attento alle azioni della seconda parte della sua stagione: i prossimi punti infatti gli saranno restituiti solo il 14 novembre, quasi a mondiale concluso.
Una situazione che potrebbe portare Norris a prendersi meno rischi per non dover affrontare una squalifica. Il collega Max Verstappen si è espresso in difesa del britannico, ricordando quanto successo in passato: “È successa la stessa cosa a me qualche anno fa. Ero arrivato a nove punti di penalità e correvo con il rischio di dover saltare una gara. Ma se un pilota dovesse fare per cinque o sei volte quello che ha fatto Norris in Austria non credo proprio che sarebbe corretto far scattare una gara di squalifica. Questo sistema va rivisto”.