Dall’addio di Davide Brivio dopo il mondiale vinto nel 2020 si è parlato insistentemente di un ritorno di Livio Suppo nel paddock della MotoGP. Perché per molti è tra i più bravi e di certo è tra i più vincenti, ma non soltanto: Suppo è uno degli unici team manager italiani ad aver lavorato a lungo a stretto contatto con i giapponesi. Dopo un anno di stallo e crisi, da Hamamatsu hanno deciso di mettere mano al portafogli per ingaggiare l’uomo giusto per tornare al vertice. I piloti ne sono entusiasti, tanto che Joan Mir ha spiegato che ora la sua priorità è rinnovare con Suzuki invece che cercare altre strade come la Honda. A una settimana dall’annuncio ufficiale e alla vigilia della prima conferenza stampa dell’anno, Suppo ha rilasciato la sua prima intervista con l’azzurro Suzuki addosso parlando della sua esperienza e delle aspettative per il 2022: “Sono italiano e purtroppo ho già 57 anni - ha esordito scherzando, prima di tornare serio - Ho quasi 25 anni di esperienza nelle corse in moto: prima con la Benetton guidata da Ukawa e Melandri, poi in Ducati per 11 anni e infine con HRC per altri 8 anni. Dopo quell’esperienza avevo lasciato le corse. Sahara-san (Shinichi Sahara, ndr.) poco tempo fa mi ha contattato per sapere se fossi interessato a tornare in MotoGP e onestamente ho pensato fosse una grande opportunità, con piloti eccezionali. E quindi eccomi qui”.
Inevitabile un passaggio sui quattro anni passati lontano dal paddock, in cui Suppo ha fondato il marchio di e-Bike Thok: “Chiaramente quando qualcosa ha fatto parte della tua vita per così tanto tempo all’inizio è stato un po’ strano, ma sinceramente ho pensato che in quel momento avevo bisogno di una pausa. Ora mi manca di nuovo l’ambiente della MotoGP e sono molto felice di tornare”. Nel frattempo, seppur solo in parte, la MotoGP è cambiata: “Prima di tutto dovremmo congratularci con Dorna e MSMA, hanno fatto un lavoro incredibile specialmente introducendo il software unico per le moto, motivo per cui il livello dei vari costruttori si è molto avvicinato e questo per lo spettacolo è incredibile. Chiaramente d’altro canto è ancora più difficile per i piloti, perché il livello della competizione è ancora più alto. Questo, ad ogni modo, è molto emozionante”.
Poi Suppo racconta del motivo che l’ha persuaso a tornare: “Beh, se non sbaglio è stato Steve McQueen a dire che la vita sono le corse e tutto il resto è soltanto attesa. Credo che quando cresci con la passione per il motomondiale poi è difficilissimo dimenticare quel mondo. Per questo ho continuato a seguire le gare anche se non ero più in MotoGP, ora non vedo l’ora di essere di nuovo in Qatar. Onestamente non sono particolarmente preoccupato dai miei quattro anni di assenza. Penso che oltre vent’anni di esperienza non possano sparire in quattro anni. È vero che arriverò giusto in tempo per la prima gara, ma conosco tanta gente nel paddock e diverse persone nel team, quindi sono fiducioso che si potrà cominciare bene”.
Non manca anche una riflessione sull’approccio che richiederà la situazione in Suzuki: “Ogni Team Manager ha il suo stile e ogni squadra ha le sue caratteristiche, di sicuro dovrò ascoltare molto le persone che sono nel team per capire come funzionano le cose. Farò il possibile per fare un buon lavoro e adattarmi allo stile del team, ma al tempo stesso voglio portare qualcosa della mia esperienza. Lavorare con i giapponesi? Quando sono passato alla Honda è stata una sfida, ero anche molto curioso di conoscere una cultura nuova, diversa. E capire come mi sarei potuto adattare a un modo differente di lavorare. Un’azienda diversa è sempre un nuovo mondo, tutto sommato però Suzuki è ovunque ed è fatta di persone”.
Infine, Livio Suppo parla dei piloti - Joan Mir e Alex Rins - spiegando che ad oggi non potrebbe chiedere di meglio: “Sono molto contento di entrambi i piloti. Credo che Suzuki, dal suo ritorno in MotoGP, sia stata molto intelligente a sceglierli. È difficile chiedere di più, hanno dimostrato entrambi di saper vincere le gare e la moto - vista da fuori- sembra aver fatto un grande passo in avanti, dei test invernali mi sembra che ognuno sia stato piuttosto soddisfatto. Farò del mio meglio per far sì che Suzuki sia uno dei grandi contendenti al titolo quest’anno”.