La riforma del sistema pensionistico statale introdotta in Francia negli scorsi mesi dal Presidente Emmanuel Macron ha dato il via a una serie di proteste in tutto il Paese, risvegliando lo spirito rivoluzionario di una Francia che non sembra intenzionata a placarsi dopo la decisione di passare, in modo graduale andando verso il 2030, a un'età pensionabile da 62 a 64 anni.
Da Parigi messa a ferro e fuoco passando per gli scioperi, i disagi, gli scontri con le forze dell'ordine e i tentativi di blocco generale da nord a sud dello stato, i francesi non accennano così a fermarsi, continuando la loro battaglia.
Ora tra gli obiettivi dei gruppi sindacali, molto forti in Francia, si inseriscono anche i grandi eventi su territorio francese, momenti di interesse pubblico in cui tutti gli occhi del mondo saranno puntati sul Paese in rivolta: ad annunciarlo è il sindacato CGT Énergie che ha confermato pubblicamente i "100 giorni di azione e di rabbia", focalizzandosi però principalmente su alcuni giorni per le proteste in piazza e su determinati eventi pubblici.
Tra le giornate di mobilitazione, in cui sono attese grandi proteste, troviamo il 28 aprile, il primo maggio e il 3 maggio, con quest'ultima definita "la giornata nazionale della rabbia": una vera e propria guerriglia urbana con blackout, blocchi cittadini e grandi azioni di disturbo collettive.
Parlando di blackout il sindacato CGT Énergie ha anche minacciato gli eventi più importanti di questo periodo, tra i quali comparare anche l'appuntamento con la Formula 1 a Monaco: "Il Festival del Cinema di Cannes, il Gran Premio di Monaco, il Roland Garros, il Festival di Avignone, potrebbero restare al buio con un blackout" si legge nella nota diffusa.
Minacce prive di fondamento quelle rivolte al Gran Premio del Principato? A quanto pare no perché, proprio negli scorsi giorni, il sindacato ha rivendicato i blackout causati dall’Aeroporto di Montpellier e in un college dell’Herault, in concomitanza con i viaggi del presidente Emmanuel Macron proprio in quelle sedi.