Gli amici sono gli stessi che gli hanno dato la misura del manico che aveva. Solo che sono passati 40 anni e la reunion non è più tra le curvilinee colline marchigiane, ma al tavolo di un ristorante di Recanati, in una giornata in cui, per la 39esima volta in 39 anni, i motociclisti marchigiani si sono ritrovati nel nome di Franco Uncini. Domenica, infatti, l’ex campione del mondo della 500 non è voluto mancare all’ormai storico appuntamento. C’eravamo anche noi e, in perfetto stile MOW, siamo andati a rompergli un po’ le scatole…
Sei arrivato giusto in tempo per il pranzo, evitando il giro in moto...
Avrei fatto molto volentieri anche il giro in moto e poi qui è casa mia, le strade in cui sono cresciuto e che amo, scherziamo? Mi sarebbe piaciuto davvero, ma ho dovuto incastrare anche altri impegni e sono riuscito a arrivare solo ora. Sono reduce da una giornata in pista a Vallelunga. Lì ho ritrovato la mia vecchia Ducati, ma ho trovato anche la Panigale V4S: è impressionante quella moto
Non dirci che ti sei spaventato…
Poco ci manca 8ride, ndr). I cavalli sono tanti e anche i miei anni cominciano a non essere pochini. Pensavo di riposarmi un po’ tra una curva e l’altra, ma con quella potenza le curve arrivano immediatamente e i rettilinei si annullano. La Panigale, ma vale un po’ per tutte le stradali di adesso, fa impressione! Però me la cavo ancora, sono andato abbastanza forte e pensavo che oggi mi avrebbe fatto male tutto, invece sto benone. Vuoi vedere che la cura di ogni cosa è proprio la moto?
Come quando, con le stesse persone che oggi dirigono il fan club che ha il tuo nome e che hanno organizzato tutto questo, hai cominciato a capire che, oltre che la cura, le moto potevano essere anche il tuo futuro…
All’epoca non c’era molto e i motori erano il divertimento dei divertimenti. Qua le strade si prestano alle pieghe e in quegli anni, con meno traffico e più attenzione, era anche meno pericoloso. Poi l’incoscienza era quella dei ragazzi. Però sì, sono proprio questi stessi ex-ragazzi che m’hanno dato la misura.
Cioè?
Andavo più forte. Ce ne erano alcuni che erano bravi parecchio, ma li battevo sempre e comunque, anche scambiandoci le moto, nelle strade qui intorno a Recanati. E lì ho capito che avrei dovuto provarci sul serio. Sono gli amici di una vita, ma sono stati anche, in qualche modo, i miei primi avversari. Senza di loro vai a capire quale sarebbe stato il mio futuro. Poi, dopo di loro, l'avversario è stato il cronometro e lì, una volta in pista, ho visto che riuscivo a fare tempi che altri che correvano da una vita non facevano. E mi sono detto 'ok, proviamoci sul serio!'.
Il resto è storia che non serve neanche stare a raccontare, con un titolo mondiale vinto nel 1982 e, poi, una vita tutta passata nelle corse. Anche dopo aver appeso il casco al chiodo e ultimamente come responsabile della sicurezza dei circuiti…
Adesso sono in pensione davvero, ma la verità è che ancora non ho capito se si sta meglio o si sta peggio. Devo abituarmi, sto ancora nella fase della novità
Comunque sarà una uscita graduale, visto che anche in questo 2023 sarai nei circuiti…
Sì, per quattro appuntamenti, tra cui i due in Italia, sarò ancora lì a fare qualcosa di molto simile al mestiere che ho fatto fino allo scorso anno.
Ritrovando anche Loris Capirossi…
E’ stato un gran pilota e su questo penso non ci sia niente da dire. Ma Loris è anche una carissima persona, in questi anni ci siamo inevitabilmente molto legati, incontrarlo è sempre un piacere. E abbiamo pure in cantiere un mezzo progetto di andare a fare qualche tornante sulle Ande per un programma televisivo. Ma è ancora tutto da studiare e non voglio anticipare nulla
A proposito di sicurezza, i piloti si lamentano un po’, soprattutto dopo l’introduzione delle gare sprint. Il pericolo è reale?
Sono stato un pilota, non offendo nessuno se ti dico che i piloti si lamentano sempre e comunque e che non sempre hanno ragione, E’ un po’ un modo di essere. A quei livelli cerchi la perfezione in te stesso e la pretendi anche fuori. Ma la perfezione non è sempre possibile. Negli anni abbiamo fatto un buon lavoro, anche nella consapevolezza che le moto sarebbero diventate sempre più veloci e potenti, e quindi non ho problemi a dire che oggi l’85 o anche il 90% dei circuiti è ultrasicuro. Poi, per carità, ci sono alcune criticità isolate e quelle vanno sicuramente superate con interventi concreti e da mettere in cantiere il prima possibile
Sono sicuri anche alla luce delle gare Sprint?
Se un circuito è sicuro lo è per ogni tipo di gara. Sulla Sprint, piuttosto, è una questione di atteggiamento. Però a me piace questo nuovo format, rende più interessante l’intero fine settimana e rimescola tutti i valori ogni volta. Anche sbagliare diventa qualcosa che non ti condanna. Prima se facevi due zero eri già quasi fuori dalla lotta per il mondiale, adesso con questa formula non è più così e le opportunità sono di più per tutti. Poi, certo, i piloti sono piloti e vanno tenuti a bada, perché quando ti giochi tutto in pochi giri rischi di esagerare. Ma direi che, escluso Portimao, hanno subito trovato le giuste misure
Carmelo Ezpeleta, quindi, ha fatto di nuovo centro?
E che gli vuoi dire a Ezpeleta?!
Dopo Valentino Rossi non era facile…
Valentino Rossi ha dato tantissimo al nostro mondo, ma non c’è stata solo la sua uscita di scena. Il Covid ha fatto la sua parte e anche l’infortunio di Marc Marquez ha tolto di scena per un po’ un altro protagonista. Però se mi chiedi se vedo meno affetto intorno alla MotoGP io ti dico che non è così, non è quello che percepisco, anche se poi i freddi numeri sulle presenze in circuito o sugli ascolti in TV non li conosco.
Il favorito di Franco Uncini per questo mondiale?
Mi mandi a quel paese se ti rispondo Ducati? Scherzi a parte, è la moto da battere, si percepisce che la Desmosedici, sia la 2023 che la 2022, va veramente forte. Aprilia è lì, tutti gli altri a mio avviso sono molto distanti. Però mi sa che tu vuoi nomi di piloti, perché forse dire Ducati è troppo facile
Esatto, vogliamo il nome del favorito di Franco Uncini…
Dico ancora Pecco Bagnaia. E’ vero che ha fatto un paio di errori di troppo, ma il nome che faccio è il suo perché non possiamo dimenticare quello che è successo lo scorso anno. Era indietro di brutto e poi è stato protagonista di una rimonta pazzesca. Adesso, nonostante quegli errori, non è neanche indietro e sta lì. Anche Enea Bastianini mi piace molto e potrà giocarsela nonostante le gare perse a causa dell’infortunio. Gli altri nomi sono Fabio Quartararo e Marc Marquez, è doveroso citare anche loro. E’ iniziato tutto da troppo poco tempo per fare un pronostico, però ti posso dire chi è che mi sta impressionando tantissimo: Marco Bezzecchi. Quel ragazzo ha un talento raro, può davvero aprire un ciclo e in Argentina ha fatto la gara perfetta, sembrava un veterano e invece è lì solo da poco più di un anno. Occhio a Bezzecchi, quel ragazzo è forte davvero!