Lo aveva detto lo scorso anno dopo il disastro ai box al Ferrari - pochi minuti prima del via della gara che lo avrebbe visto scattare dalla pole position - costretto a scendere dalla sua monoposto e rinunciare alla gara di casa. Lo aveva detto, Charles Leclerc, che lui ama alla follia "Monaco e spera che un giorno anche Monaco lo ricambierà".
Perché il ragazzo d'oro della Ferrari, cresciuto sulle strade della velocità, sembra aver maturato una sorta di maledizione nei confronti della pista di casa, dove non è riuscito a concludere un Gran Premio dal 2017. In Formula 2 infatti l'annata perfetta del monegasco è stata rovinata da un ritiro nel corso della feature race e uno nel corso della sprint race. L'allora baby fenomeno della Driver Academy è stato costretto al DNF in gara 1 a causa di un guasto alla sospensione della sua Dallara mentre in gara 2 è stato un guasto elettrico a fermarlo.
Nel 2018, anno di esordio in Formula 1, la sua Alfa Romeo C37 rimane senza freni in gara e Leclerc finisce contro Hartley. Ritiro obbligato per lui. Nel 2019, primo anno in rosso, le cose non vanno meglio: disastro Ferrari ai box in qualifica e folle rimonta per lui in gara. Il giorno in cui abbiamo davvero conosciuto le doti del monegasco, che si è reso protagonista di una rimonta impossibile, conclusa però nel peggiore dei modi: incidente e ritiro. Nel 2020, a causa del Covid, il Gran Premio di Monaco è stato annullato e il 2021 non ha comunque portato bene al ferrarista che - dopo la pole position con incidente all'ultimo giro - non ha preso parte alla gara per un problema non notato dai meccanici sulla monoposto.
In attesa di vederlo scendere in pista quest'anno a Monaco però Leclerc ha già assaggiato le piste del Principato nel corso dell’Historic Gran Prix di Monaco dove ha avuto l'onore di provare la Ferrari di Niki Lauda del 1974. Le cose non sono andate - come sempre - come il monegasco avrebbe sperato: un problema ai freni alla Rascasse ha fatto finire a muro il povero Leclerc, che ancora una volta ha dovuto fare i conti con l'ormai famosa "maledizione" di Montecarlo.