Le Iene stasera manderanno in onda “L’incredibile squalifica di Iannone”, un servizio che - a giudicare dal titolo - si schiera con il pilota di Vasto in seguito all'espulsione comminata dalla WADA per uso di doping. A suo tempo però (parliamo di fine gennaio 2021) ad analizzare nel dettaglio la situazione ci ha pensato The Talking Helmet, che in un lungo video su YouTube (in apertura) analizata tutta la sentenza senza lasciare grosso spazio ad interpretazioni.
Iannone non avrebbe dimostrato il genere di carne assunta in Malesia
In primis, Iannone non si sarebbe preoccupato di contattare il ristorante all’interno del sama sama Hotel se non dopo diversi mesi dalla sentenza della FIM, nello specifico il 27 luglio scorso e soltanto tramite un’email alla quale non è mai seguita risposta. Oltretutto Iannone non sarebbe stato in grado di dichiarare al ristorante quale tipo di bistecca avesse ordinato per tentare un’eventuale tracciamento della carne, e in seguito alla mail, non ci sono stati altri tentativi da parte dell’imputato di comunicare con il ristorante.
Secondo alcuni esperti della WADA poi, aumentare il volume della carne attraverso il drostanolone sarebbe sconveniente da un punto di vista economico per gli allevatori, in quanto in commercio sono presenti sostanze meno costose e più efficaci.
L’esame del capello non prova l’innocenza del pilota
In merito all’esame del capello con risultato negativo, portato da Andrea Iannone lo scorso gennaio, la WADA ha dichiarato che è da ritenersi nullo in quanto non indica se l’atleta ha assunto la sostanza dopante in una singola occasione, come invece sostiene l’accusa. Anche in questo caso quindi, i legali di Iannone non avrebbero fornito prove in grado di scagionare il pilota ma soltanto ipotesi basate sulla libera interpretazione dei fatti.
Secondo la WADA Iannone avrebbe assunto drostanolone per recuperare da un infortunio
Infine, l’Agenzia Anti-Doping ha dichiarato che, sebbene non spetti alla WADA proporre uno scenario alternativo, Andrea Iannone potrebbe aver sfruttato il drostanolone per accelerare il recupero muscolare in seguito all’infortunio rimediato a settembre 2019 durante il GP di San Marino, a Misano. Secondo l’accusa, Iannone avrebbe impiegato la sostanza dopate per tornare in moto il più in fretta possibile, arrivando di fatto all’11° posizione la settimana seguente al GP di Aragon.
Ad ogni modo le motivazioni per cui Iannone avrebbe assunto sostanze dopanti non sarebbero necessarie alla condanna, per la quale è bastata l’impossibilità da parte dell’imputato di dimostrare la tesi della contaminazione alimentare la quale, di fatto, assume un carattere di tipo doloso.
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