L’ipotesi che la Gresini Racing lasci la MotoGP non esiste. Le virgolette non possiamo metterle, ma ce l’hanno confermato da più parti, anche fonti molto vicine alla famiglia Gresini che, a quanto pare, non si spiega neanche da dove siano venute fuori le voci che circolano in questi ultimi giorni. Soprattutto sulla stampa estera, infatti, sono molti gli articoli che parlano della possibilità che il team italiano lasci la Classe Regina per concentrarsi esclusivamente su Moto3, Moto3 e MotoE. Tutto può succedere nel mondo delle corse, ma il futuro della squadra italiana non è in discussione per quanto riguarda la partecipazione al campionato del mondo di MotoGP. L’equivoco, probabilmente, è nato da una dichiarazione di Carmelo Ezpeleta, che nei giorni scorsi aveva detto che non sarebbe stato un problema correre anche il prossimo anno con 22 moto in griglia (invece di 24), se la famiglia di Gresini non si fosse sentita di portare avanti l’impegno. Una mano tesa, anche apprezzabile, che, però, s’è trasformata presto in notizia travisata: il Team Gresini non sarà più in MotoGP. Non è vero e, anzi, si sta lavorando sodo per individuare le partnership da portare avanti.
Nel frattempo, ma queste sono solo indiscrezioni che al momento non sono state commentate dai diretti interessati, la squadra sarebbe intenzionata a lasciare Aprilia. Il marchio di Noale, è noto, darà vita dal 2022 ad un team ufficiale, ma non ha mai chiuso la porta alla possibilità di affiancare sin da subito anche una quadra satellite. L’evoluzione naturale delle cose sarebbe stata proprio la prosecuzione del rapporto con Gresini, ma già Fausto, fino a quando il Covid19 non lo ha prematuramente strappato alla vita, stava lavorando per aprire strade alternative. In un primo momento lo sguardo si è rivolto verso Honda, con cui Gresini ha da sempre una collaborazione e con cui il team privato italiano si è tolto anche grosse soddisfazioni in passato. I vertici dell’Ala Dorata, però, non sarebbero intenzionati a schierare altre due moto in pista e l’accordo già in essere con Lucio Cecchinello non è in discussione. Da qui l’idea Ducati, con le Desmosedici di Avintia-ESponsorama che potrebbero fare base a Imola. In dote, il team Gresini porterebbe un accordo già chiuso e firmato con Fabio DiGiannantonio, mentre l’altro pilota resterebbe Enea Bastianini, con una moto uguale a quella degli ufficiali. Trattativa in essere anche con Suzuki, che però ha fortemente frenato sul progetto di scendere in pista con quattro moto dopo l’addio di Davide Brivio. L’altra strada, infine, porta a Yamaha, ma solo nell’eventualità (piuttosto remota) che l’accordo con Petronas salti e finisca per non essere rinnovata.
Nel mezzo, tra Ducati e la Gresini Racing, c’è, come è noto, Valentino Rossi. La VR46, infatti, ha già parzialmente rilevato quello che era l’ex team Avintia-ESponsorama e la nuova struttura, di fatto, è già avviata. C’è, poi, la volontà da parte di quelli di Borgo Panigale di “riprovarci” in qualche modo con il campione di Tavullia, questa volta non nelle vesti di pilota, ma come team manager. Ultimamente, però, si parla con sempre maggiore insistenza di una trattativa tra la struttura del nove volte campione del mondo e la stessa Aprilia, per un clamoroso ritorno alle origini che potrebbe, addirittura, prolungare di un anno la carriera di Valentino Rossi. Se così fosse, per la Gresini Racing il matrimonio con Ducati diventerebbe, praticamente, cosa fatta. Ma si tratta, appunto, di ipotesi e di ricostruzione da coniugare necessariamente al condizionale, visto che i giorni decisivi saranno proprio quelli a cavallo tra il GP di Spagna, a Jerez, e quello d’Italia, al Mugello. La certezza, per ora, è una sola: la famiglia Gresini non ha alcuna intenzione di lasciare la MotoGP.