Che cosa c’è che emoziona più di questo sport? Questo è quello che si chiedono tutti dopo la gara di Silverstone. Una storia in salita, di un gran premio che ne ha viste succedere di ogni, con mille leader della corsa diversi e la narrazione di quello che sembrava già un destino scritto. Il re, Lewis Hamilton, di nuovo davanti a tutti a casa sua, dopo una lotta fino all’ultimo giro con Lando Norris e Max Verstappen. Un pezzo ulteriore di storia che è stato scritto dal britannico, che a Silverstone ha vinto adesso per nove volte nella sua carriera, battendo tutti i più grandi. E proprio come solo lui sa fare, l’emozione che si è propagata non solo nel paddock e sulle tribune, ma dall’altra parte dello schermo della tv di tutti i tifosi connessi per vedere il gran premio, racconta di uno sport che sa regalare sorprese e valori ogni volta diversi. Le reazioni del gran premio inglese sono forse le più iconiche di tutta la stagione finora vissuta: ecco come Silverstone ha celebrato la vittoria di Sir Lewis Hamilton.
Già durante gli ultimi giri si percepiva la tensione dentro al box della Mercedes: occhi seri e concentrati, mani nei capelli e respiri affannosi. Dal primo all’ultimo membro della squadra, con Toto Wolff visibilmente emozionato mentre Lewis percorreva i suoi ultimi metri. Una volta tagliata la linea del traguardo poi, la bolla che si era creata intorno alla Mercedes è finalmente scoppiata e il team radio di Peter Bonnington a Lewis ha rappresentato quel momento alla perfezione. “Get in there, Lewis! You’re the man, you’re the man! Oh mate, I have been waiting for this” gli dice Bono, non solo il suo ingegnere da anni ma anche uno dei suoi amici più cari dentro al paddock. “Grande Lewis, sei il migliore. Quanto ho aspettato questo momento”, con il coro di Toto Wolff che subito si è aperto in cuffia anche al suo pilota, congratulandosi per quanto fatto. Perché oltre a portare tanti punti alla squadra, questa vittoria per Lewis Hamilton e la Mercedes è molto di più.
E si vede poco dopo, quando il britannico rientra in pit lane e le telecamere vanno a cercare Peter Bonnington, che piange come non ha mai fatto prima con gli occhi pieni d’orgoglio. Di un’ultima grande impresa a casa loro, prima della separazione di Lewis dalla Mercedes in partenza per la Ferrari, che tanto lo attende adesso. Bono, che in tutto quello che ha vinto insieme ad Hamilton l’emozione l’ha sempre lasciata per dopo, ma che questa volta è salito anche sul podio insieme al suo collega per festeggiare al massimo, con la complicità negli occhi e la consapevolezza di aver svolto davvero un gran lavoro.
L’impresa di Lewis Hamilton è stata anche riconosciuta dai suoi colleghi, soprattutto dai due con cui si è battuto per la testa della corsa. Appena presa la bandiera a scacchi infatti, Max Verstappen e Lando Norris sono andati ad affiancarsi a un Lewis Hamilton con la visiera del casco ancora abbassata per via delle lacrime ancora vive sul suo volto, per applaudirlo e congratularsi. Perché anche loro, nonostante la delusione e la voglia di essere primi al posto suo, hanno riconosciuto la grandezza di quanto successo. Come George Russell, il primo ad andare al parco chiuso ad aspettare la vettura con il 44 sopra, per stringere la mano a quello che prima è stato il suo grande idolo e che oggi è il suo compagno di squadra. Il britannico si era infatti dovuto ritirare dopo qualche giro per un problema tecnico, rinunciando alla possibilità di lotta per la vittoria dopo essere partito dalla pole position.
Sotto al podio poi arrivano anche i genitori di Lewis, con le lacrime agli occhi e l’orgoglio di chi il proprio figlio lo ha visto vincere sette mondiali, ma mai con la forza e la resilienza con cui ha vinto questo Gran Premio della Gran Bretagna. E Silverstone è in subbuglio per il proprio beniamino, che percorre gli ultimi metri con la bandiera inglese in mano e corre verso la sua folla appena sceso dalla vettura. Perché di piloti come lui non ce ne sono mai stati altri e il pubblico di Silverstone lo sa bene, quando sotto al podio si gode la magia dell’inno britannico portato lì dal Sir Lewis Hamilton. E che di giornate così, in Formula 1, ce ne sono poche. Quelle che ricordano quanto questo sport possa essere emozionante e al contempo adrenalinico, di quanto sia importante il valore che si porta dietro dai primi giri che tantissimi anni fa ormai si percorsero proprio su quel circuito.