Livio Suppo, intervistato dai colleghi di Speedweek, analizza la delicata situazione della Honda, che ha patito l’assenza (e il lungo recupero) di Marc Marquez oltre ogni aspettativa. Mettere sotto contratto Pol Espargarò non è servito a nulla, anzi: l’ex KTM aveva chiesto le concessioni allo sviluppo prima della vittoria del compagno di squadra. Una situazione che il manager torinese ha vissuto con Casey Stoner e che, ricorda, ha vissuto anche Valentino Rossi andando in Ducati: “Quando siamo arrivati in Honda (nel 2011, ndr.) il nostro compito era ottenere buoni risultati. È andata molto bene sia con Casey Stoner che con Marc Márquez e con la moto. Abbiamo avuto anche Dani Pedrosa, che è stato veloce. Cal Crutchlow ha vinto alcune gare. Penso che abbiamo raggiunto l'obiettivo. Abbiamo riportato HRC a quello che era”. Già, perché dall’addio di Valentino Rossi, nel 2004, la Honda aveva sofferto a lungo, portando a casa un solo titolo con Nicky Hayden nel 2006.
Il problema della Honda di oggi, spiega Suppo, è lo stesso che ha avuto la Ducati con Casey Stoner: “Dani Pedrosa aveva già avuto problemi con la moto nel 2017 e 2018. Questo è stato un segnale che lo sviluppo stava andando solo nella direzione di Marc. L'ho sperimentato anche in Ducati con Casey, era una situazione simile e so benissimo che quando le cose non vanno per il verso giusto anche un fuoriclasse avrà problemi a gestire le cose. Una moto equilibrata sarebbe stata un vantaggio per Marc. Buona parte dei risultati di quest’anno li deve al suo talento ”.
Adesso, però, bisogna ricostruire: “La Honda sta lavorando molto sullo sviluppo, ed è normale quando smetti di vincere dopo aver passato anni in cui dominavi. Non è stato diverso in Ducati dopo la partenza di Valentino. Ci sono voluti anni per riportare la moto ad un buon livello".
Non manca, infine, una battuta su Pol Espargarò, che prima che Marc tornasse a vincere aveva chiesto le concessioni che vengono date alle squadre in difficoltà: “Penso che sia scandaloso. Penso che Soichiro Honda lo avrebbe licenziato per aver fatto una dichiarazione del genere. Ma questo la dice lunga sulla situazione. Non è la prima volta che dice qualcosa di strano. Nel calcio ci sarebbero stati cambi di personale ai vertici del club. Non ora, perché Marc ha vinto, ma prima”. ha concluso il torinese.