Pedro Acosta va preso per quello che è: un giovanissimo pilota dal talento smisurato che ha un rapporto decisamente particolare con i giornalisti. Perché un po’ ci gioca, lasciandosi andare a dichiarazioni anche belle condite di parolacce, ma perché un po’ cambia spesso pure versione. Lo ha fatto anche dopo il GP di Barcellona, raccontando prima di un suo fantomatico errore e, poi, di un problema con la moto.
“In questo fine settimana siamo stati costantemente competitivi: per noi è una grande cosa – ha spiegato ai colleghi spagnoli - Stavamo facendo un’ottima gara, ma ho commesso un piccolo errore, su una pista complicata. Il punto positivo per noi è che siamo stati in grado di essere competitivi e di stare davanti su una pista che non è la migliore per noi. Ora dobbiamo concentrarci sul Mugello la prossima settimana e sono sicuro che Italia andrà meglio!”.
Il Mugello è un circuito che gli piace e in cui la RC-16 è performante, con Acosta che non nasconde di volersi regalare il primo successo in MotoGP proprio tra le colline toscane. Al di là di ambizioni e promesse, però, quello che colpisce del giovane fenomeno spagnolo è altro. Infatti, se con i giornalisti spagnoli ha parlato di un suo piccolo errore, con la tv italiana ha invece tirato fuori un fantomatico problema con l’anteriore della sua moto. “Abbiamo avuto un problema con la parte anteriore della moto, ma non è così chiaro di cosa si sia trattato. È difficile dire cosa è successo” – ha spiegato il pilota della GasGas. Molto ha sicuramente influito la scelta delle gomme, con Acosta che al contrario di quasi tutti gli altri ha voluto correre con la soft.
Errore o problema, comunque, ha lottato ancora con i primi e questo è ciò che conta davvero. Il feeling generale con la categoria e con la moto è migliorato e i tempi potrebbero essere maturi per fare bene davvero. Anche perché lo spirito è quello del campione vero e l’ha dimostrato proprio a Barcellona, rialzando la moto dopo la caduta e rendendosi protagonista di una rimonta forsennata fino alla 13esima posizione. “Non voglio dire che avrei battuto Pecco e Martin, ma ad essere sincero, con il ritmo che avevo e il distacco che avevo tra Pecco e Marc in fondo al gruppo, eravamo mezzo secondo più veloci – ha aggiunto - Quindi nella peggiore delle ipotesi avrei potuto fare terzo. Ecco perché la considero una occasione gettata”.