La costante della MotoGP? Freddie Spencer che fa incaz*are sempre tutti. Qualche settimana fa era stato Johann Zarco a perdere le staffe in direzione gara. Questa volta, invece, è toccato a Enea Bastianini, che s’è ritrovato con la gara compromessa da una decisione che oggettivamente si fa fatica a definire comprensibile. Cosa ha detto il pilota, come ha reagito e quello che è successo poi l’abbiamo già scritto qui, ma non è stato tutto. Perché, come noto, Bastianini è andato in race direction subito dopo la gara insieme a Davide Tardozzi.
E’ stato lo stesso manager di Ducati a raccontare, ai microfoni di Sky, di un colloquio surreale in cui alla richiesta di spiegazioni è corrisposto solo silenzio. Che Tardozzi è uno tutto sangue e nervi è noto, ma questa volta la reazione di Freddie Spencer alle proteste dei due ducatisti è stata spiazzante. “La cosa imbarazzante – ha raccontato Tardozzi – è che ad un certo punto mi sono rivolto a Spencer da ex pilota a ex pilota e gli ho chiesto cosa avrebbe fatto lui se si fosse trovato nella situazione di Enea. Ha abbassato la testa, ha solo abbassato la testa. Io capisco tutto e sono consapevole che si può sbagliare, perché tutti sbagliano. Ma tutti quando sbagliano, davanti all’evidenza, ammettono di aver sbagliato. Invece sembra che questi non sbagliano mai. Così non è possibile”.
Parole nette e che ricalcano quelle che si sentono ormai tutte le domeniche da parte di questo o quel pilota o manager. E che, come ha ammesso anche Guido Meda in trasmissione, cominciano a non poter più essere ignorate. Perché quando tutti si lamentano, allora qualcosa che non va c’è davvero. Pur con tutte le attenuanti che possono essere riconosciute a chi è chiamato a prendere decisioni difficili. Chi, ragionando da ex pilota prima ancora che da commentatore, è andato al sodo è stato Mauro Sanchini. “Come è possibile – s’è chiesto – che noi con mezzo frame di un replay abbiamo visto che Enea Bastianini s’era di fatto già penalizzato da solo e che il taglio che ha fatto è stato necessario per evitare di finire a terra sia lui che Alex Marquez e chi, invece, è lì proprio per giudicare e ha gli strumenti per farlo non sia tornato sulle sue decisioni?”. Il punto, quindi, non è se Enea Bastianini ha sbagliato no a disobbedire alla comunicazione del long lap penalty, perché la problematica è più grande, meno specifica e riguarda tutti. Con l’atteggiamento di Freddie Spencer che rischia di andare a pesare anche sul mondiale stesso.
Non c’è, di fatto, uniformità nei giudizi e, purtroppo, nemmeno nelle tempistiche dei giudizi. Tanto che Max Biaggi, ricordando quanto accaduto a lui nel 2008 con la famosa bandiera nera, ha sollevato un dubbio sibillino. “Se invece di Alex Marquez e Enea Bastianini lo stesso episodio fosse successo a quelli davanti nelle prime posizioni probabilmente avremmo visto comparire la scritta ‘under investigation’ e i provvedimenti, ammesso che sarebbero arrivati, sarebbero stati presi probabilmente a gara finita. Con tutto quello che avrebbe potuto conseguirne”. A pensar male, insomma, si fa peccato, ma…