Ci siamo, dopo due mesi di tornei, che, come prevedibile, hanno mescolato le carte del mazzo, togliendo ogni certezza che si era formata dopo lo swing sul cemento australiano e americano, è il momento del Roland Garros, in una delle sue versioni più aperte, dall’epoca pre-Nadal. Era da diversi anni che non c’era una tale incertezza sui favoriti prima dell’inizio di uno slam, almeno 7-8 giocatori possono pensare di arrivare in finale, ma nessuno di loro, visto il periodo di forma, ha dimostrato di potersi candidare a favorito numero 1. Certo, Sinner, Alcaraz e Djokovic ci saranno, ma nessuno sa come stanno i primi due e tutti abbiamo visto le difficoltà del serbo in questo 2024.
Se proprio dobbiamo indicare l’uomo da battere, possiamo fare il nome di Alexander Zverev, fresco vincitore di Roma e reduce da tre semifinali consecutive negli ultimi tre anni a Parigi. Il tedesco però, ha avuto il sorteggio peggiore di tutti e al primo turno dovrà affrontare Rafa Nadal, in una partita che sarà il rematch della semifinale di due anni fa, dove il tedesco, in una delle sue migliori versioni di sempre, si infortunò gravemente alla caviglia destra, saltando tutto il resto della stagione. Attenzione però perché, se Zverev dovesse riuscire a scacciare i fantasmi e prendersi la rivincita sul destino, ecco che il tabellone potrebbe aprirsi davanti a lui, considerando il possibile quarto di finale contro Daniil Medvedev, non esattamente a suo agio su questi campi. L’impressione è che quel primo turno sia lo spartiacque del l’intero torneo, se Zverev dovesse uscire indenne dalla lotta, allora potrebbe essere considerato il candidato numero 1 alla vittoria finale.
Alle spalle del tedesco, ci sarà Jannik Sinner, il miglior giocatore del mondo prima dell’infortunio all’anca subito a Madrid, che lo ha costretto a saltare Roma e ha gettato dubbi sulla sua partecipazione al Roland Garros. Nella conferenza stampa di ieri, ha dichiarato di non essere ancora al 100%, ma di essere fiducioso che la situazione migliori con il passare dei giorni, sperando di rimanere più giorni a Parigi rispetto allo scorso anno. La sconfitta al secondo turno contro Altmaier ha segnato un prima e un dopo nella sua carriera, da lì in poi l’italiano ha piazzato una serie di risultati clamorosi, culminati con la vittoria degli Australian Open. Senza nessun problema fisico sarebbe sicuramente arrivato a questo torneo con la palma di favorito, perché, come abbiamo visto anche a Montecarlo, giocare sulla terra non è più un problema per lui (a dire la verità non lo è mai stato), è chiaro che adesso, per farci un’idea delle sue condizioni, dovremo vedere come si comporterà nelle prime uscite. Se dovesse superare tranquillamente la prima settimana, sarebbero dolori per tutti. La vera incognita è Carlos Alcaraz, che ha saltato quasi interamente lo swing sulla terra rossa (a eccezione dei quarti a Madrid) e si presenta ai blocchi di partenza senza dolore (parole sue), ma anche senza sapere la sua reale condizione. Il tabellone della prima settimana presenta avversari ostici, come J.J. Wolf e probabilmente Draper e Korda, nessuno specialista della terra rossa, ma comunque pericolosi se in giornata. Come per Sinner, sopravvivere alla prima settimana sarà il primo traguardo per lo spagnolo, che a quel punto potrà guardare il proseguo del torneo con una certa fiducia e sperare di trovare il suo miglior tennis in vista del potenziale ottavo contro Auger-Aliassime. E chissà se questa nuova versione da underdog, possa aiutarlo a giocare senza le pressioni, che lo scorso anno lo hanno schiacciato nella semifinale contro Djokovic.
Quest’ultimo sta affrontando il periodo più complicato della propria carriera, si presenta a Parigi senza neanche una finale disputata nei 5 tornei giocati quest’anno, con tantissime incognite e poche certezze. Ha giocato a Ginevra per trovare un po’ di fiducia, ma la missione è naufragata con il 6-1 subito nel terzo set contro Machac. Occhio però a chiamarlo fuori dai giochi, il sorteggio è stato benevolo, il tabellone non presenta grosse insidie e in un ipotetico quarto di finale con Ruud, sarebbe comunque favorito. Doveroso citare il terzetto composto da Rublev, Tsitsipas e Ruud, i tre giocatori che, insieme a Zverev, hanno vinto i 4 tornei più importanti della stagione su terra, rispettivamente Madrid, Montecarlo e Barcellona. Il greco e il norvegese, tra l’altro, sono già stati in finale al Roland Garros; quindi, sanno come si fa e visti i problemi dei più quotati avversari, i tre (forse il russo parte un passo indietro agli altri due) potrebbero inserirsi come outsider di lusso e spingersi fino alle fasi finali del torneo. Un paio di nomi a sorpresa, da seguire con attenzione, potrebbero essere Jarry e Tabilio, sulla scia dell’ottimo percorso fatto a Roma; difficilmente potranno dire la loro per la vittoria finale, ma non ci sarebbe da stupirsi se riuscissero a piazzare qualche “upset” importante (i possibili ottavi Tabilio-Hurckacz e Sinner-Jarry sarebbero assolutamente da non perdere).
Tra la rosa dei grandi nomi, Medvedev è quello che sicuramente parte più indietro di tutti, il russo non è apparso brillante fisicamente nei tornei di preparazione e la terra non è sicuramente la sua superficie preferita; probabilmente migliorerà di parecchio il risultato dello scorso anno (sconfitta al primo turno), perché il tabellone è abbastanza buono, ma i probabili quarti con Zverev potrebbero rappresentare le Colonne d’Ercole per il russo.
Infine, occhi puntati su Rafa Nadal, che con tutta probabilità darà l’addio al torneo che ha dominato per 14 anni, impossibile aspettarsi qualcosa, ma certamente il primo turno contro Zverev sarà una delle partite più belle dell’anno. A Roma è apparso in evidente difficoltà, l’obiettivo del maiorchino però, era quello di arrivare nelle migliori condizioni possibili a Parigi e le ultime settimane di allenamento senza infortuni, glielo hanno fatto raggiungere. Non sappiamo se abbia ancora un ultimo miracolo dentro di sé, sicuramente nessuno vorrebbe essere nei panni di Zverev. Il Roland Garros 2024 sta per iniziare e si preannuncia come lo slam più aperto da quando Federer, Nadal e Djokovic sono comparsi sulla scena.