È da giovedì che ai cancelli del paddock del Chang International Circuit si aggira Tino, un piccolo fan di Marini che indossa una versione "fatta in casa" e di taglia junior della tuta di Luca. Il Maro si è subito attivato per regalare a Tino un ricordo (foto assieme) e un pass per accedere al paddock. Oggi, dopo il podio nella Sprint Race, i due si sono rincontrati: "Mi hai portato fortuna", gli ha detto Luca sorridente, mentre Tino rispondeva con un pollice alzato. E pensare a margine delle qualifiche del Gran Premio di Thailandia, concluse in seconda posizione, Marini non era per niente convinto: "Il passo con la media dietro non è granché, mi mancano un paio di decimi dai migliori".
La prima fila conquistata a Buriram nella tarda mattinata thailandese - alba italiana - a soli 138 millesimi di distacco dal record della pista di Jorge Martin, si è rivelata decisiva non appena si sono spenti i semafori della Sprint Race: Luca è partito in maniera impeccabile, in approccio di curva 1 ha affiancato Jorge, che dall'esterno è riuscito a chiudere la porta al numero 10. Da quel momento in poi, considerato lo stato forma dello spagnolo, Luca ha dovuto guardarsi esclusivamente alle spalle, dove la KTM di Brad Binder e l'Aprilia di Aleix Espargarò intraprendevano tentativi di assalto alla sua seconda posizione. In almeno tre occasioni il ragazzo di Tavullia è riuscito a sbarrare la strada all'aggressività di Binder con incroci di traiettoria e staccate poderose all'ultima curva, ma nulla ha potuto quando Brad - al termine del sesto giro - ha scavalcato di slancio la Ducati del Team Mooney VR46. Nella seconda fase della Sprint Race, Marini è rimasto agganciato agli scarichi della KTM, difendendosi egregiamente dagli attacchi di Espargaró. Luca, alla fine, si è guadagnato una medaglia di bronzo che - a due secondi da un Martín irraggiungibile e a tre settimane dall'operazione alla clavicola - emana un profumo dolce. Soprattutto perché è arrivata nelle condizioni in cui il numero 10 si sentiva svantaggiato: con la media al posteriore sull'asfalto rovente (47 gradi) di Buriram. Domani, in Gara, con la hard al posteriore, partirà più fiducioso.
A caldo, intercettato da Sky, Luca ha raccontato le sue sensazioni: "Sono stato performante alla fine con la media ma non abbastanza. Jorge è dall'inizio del weekend che è il più veloce con la media dietro, anche quando mi ha passato Brad pensavo di averne un po' di più ma mi manca grip dietro nell'edge, mi si muove tanto con la media. Infatti per questo mi trovo meglio con la hard, i movimenti sono minori e riesco ad accelerare meglio. Se Brad fa la differenza con il suo stile di guida sulla KTM? Secondo me fa sicuramente un ottimo lavoro, ma vediamo anche che Dani quando viene a correre fa ancora spavento guidando con il suo stile pulito, quindi penso sia solo una questione di trovare la propria messa a punto preferita. Secondo me se Binder lo si mette su un'altra moto guida allo stesso modo. La mia una partenza perfetta? In realtà io ho fatto una buona partenza, ma è stato più Jorge a sbagliare allo start. È partito veramente male, non me l'aspettavo perché parte sempre come un fulmine, però la strategia che mi ero preparato in testa era di attaccarmi dietro di lui, non fare casino ed andare via. Perché in una gara così calda, se riesci a rompere il gruppo e stare da solo è molto più facile. Invece se ti trovi a battagliare in tutte le curve, le temperature delle gomme salgono troppo e dopo diventa difficilissimo guidare la moto. Più che altro al primo giro mi andava bene stare in seconda posizione, ho pensato 'gli parto dietro, cerco di stare in scia e di non farlo andare via, per poi attaccarlo alla fine'. Ma in ogni caso ne aveva di più, anche se fossi uscito per primo dalla prima curva mi avrebbe passato lo stesso, perché oggi andava veramente forte, soprattutto nel dritto. Il problema è che con la media dietro non vado molto forte, all'inizio cercavo di spingere al massimo ma alla fine quelli erano i tempi che venivano fuori. C'erano Aleix e Brad che provavano a passarmi ad ogni curva, poi io ho iniziato a chiudere le linee, quindi Jorge è scappato ulteriormente. Però in questo modo sono riuscito a fare terzo, magari se avessi fatto diversamente non sarei riuscito ad andare sul podio. La spalla? Non è male, qui i problemi sono in curva 4 e curva 5, perchè hai bisogno di tanta forza per spingere il semimanubrio a sinistra e lì soffro un po'. Infatti anche in qualifica la curva in cui sono stato meno veloce è stata la 4".