"Pecco? Credo stia spingendo per avere più potere quando dovrà firmare il rinnovo con Ducati. Vuole più soldi forse!". La ventesima posizione a quasi due secondi da Pecco Bagnaia non preoccupa più di tanto Luca Marini, che nell'ultima giornata di test precampionato in Qatar ha provato tanti pezzi nuovi per la Honda, concentrandosi su una visione d'insieme della direzione da intraprendere e dedicando solamente un tentativo (quando ormai a Lusail era scesa l'oscurità, portando con sé freddo ed umidità) al time attack. È chiaro che ad Asaka non si possa rimproverare nulla sugli sforzi profusi e sulla mole di lavoro prodotta durante questo inverno (Mir, Marini, Nakagami e Zarco hanno elogiato la Casa giapponese sotto questo punto di vista), è abbastanza evidente - a giudicare dalle parole dei protagonisti - che la RC213V 2024 sia decisamente migliorata rispetto alla versione precedente ed è lampante, infine, come la strada per tornare al vertice sia ancora lunga. Luca lo sa, non gli manca la pazienza, non gli mancano la voglia di lavorare e l'ottimismo per ridimensionare e alleggerire l'atmosfera di un box che da anni vive una crisi tecnica sempre più profonda.
L'inversione di tendenza sta arrivando, il numero 10 ne è convinto e non perde occasione per sottolineare quanto creda nel progetto. Lo fa col sorriso, esprimendo una serenità e una lucidità di fondo che ascoltare le sue analisi, ogni volta, è un piacere: "Peccato che i test siano terminati - ha commentato Marini al microfono Sky di Sandro Donato Grosso - sinceramente ne avrei fatti volentieri altri. Vero che abbiamo le concessioni, ma non è che adesso riusciamo a fare qualcosa prima della gara inaugurale, più o meno il pacchetto è questo. Sicuramente abbiamo raccolto molti dati in questi due giorni qui in Qatar e saranno molto importanti per preparare il weekend di gara. Abbiamo molte informazioni e penso che potremo ulteriormente migliorare. Sappiamo che poi nel weekend di gara tutto cambia; il grip è solitamente inferiore, magari soffriremo magari no, vediamo. Qual è il mio stato d'animo? Normale dai, io sono sempre soddisfatto, cerco di trovare i lati positivi, le sensazioni alla guida sono migliorate. Oggi sono riuscito a guidare molto di più con lo stile Honda e di questo sono molto contento perché era una cosa che mi mancava. Com'è lo stile Honda? Vuol dire entrare molto forte in curva a vita un po' persa, però la moto è molto efficace in quel punto. Quindi bisogna lasciare i freni e fare un grande ingresso in curva, oggi sono riuscito a farlo".
Poi a Luca viene chiesto come sia messa la Honda a livello di grip meccanico: "Siamo messi molto male lì (ride), penso che quello lì sia ancora il nostro punto debole però la cosa positiva secondo me è che abbiamo sistemato tutto il resto e invece questo, che resta il settore in cui la moto è più carente, lo stiamo pian piano migliorando. Non è ancora sufficiente, chiaro, anche perché oggi in pista ho visto altre moto in pista; sono stato dietro ad una Ducati, ad una KTM e ad un'Aprilia e hanno tutte moltissimo grip. Se Bagnaia e gli altri ducatisti li ho visti su un altro pianeta? Li ho visti più o meno alla distanza che c'è separa San Giovanni in Marignano dal circuito di Misano (ride). Sappiamo che hanno fatto uno step importante, sinceramente non me lo immaginavo, quindi bravi loro. Ma noi stiamo lavorando nel modo giusto e sono sicuro che arriveremo".