Le gomme sono croce e delizia delle corse in moto non solo in MotoGP, ma anche in Superbike. A Phillip Island, infatti, c’è un nuovo asfalto e in vista della prima del mondiale c’è già un problema da risolvere: le Pirelli si consumano troppo in fretta. E’ un problema che, come detto, riguarda solo Phillip Island ma che sta creando non pochi pensieri tra i piloti e le squadre della Superbike. Oltre che tra gli organizzatori. E’ molto probabile, infatti, che si dovrà ricorrere, come già accaduto nel passato, a un cambio gomme a gare in corso (per quanto riguarda le due gare lunghe) e questo potrebbe compromettere anche il lavoro fatto durante in test.
Il primo a dire che c’è la necessità di inventarsi qualcosa è stato Toprak Razgatlioglu, che se ne è uscito anche con toni piuttosto colorati: “Potrebbe succedere come tre anni fa, quando la gara iniziava solo tre giri prima della fine e prima tutti guidavano lentamente fino a quel momento – ha affermato - Se ciò accadesse sarebbe una gara schifosa che mi annoierebbe. Ecco perché spero che sia flag to flag”. Toprak, sostanzialmente, chiede di interrompere la gara a metà per tutti, per consentire un cambio più o meno nello stesso momento e senza creare troppa confusione. E, per la sicurezza di tutti, si augura che non si lasci la scelta ai piloti se cambiare gomma o meno, anche perché significherebbe assistere a gare che prenderebbero vita solo negli ultimissimi giri.
Questioni, queste, che comunque riguardano gli organizzatori,mentre Toprak, al di là del suggerimento, vuole concentrarsi sulla pista e sulla sua nuova moto. Nell’ultimo test è riuscito a chiudere con il miglior tempo di giornata e comincia a avere tra le mani la BMW. Tanto da non nascondere che le aspettative sono alte: “Il mio obiettivo è il podio, ma spero di vincere. Penso di poter lottare per la vittoria, ma quello della gomma posteriore è un grosso problema qui".
Consapevolezza, quindi, ma anche una grande incognita, con turco che poi torna a parlare della differenza tra la sua BMW e la Yamaha con cui ormai tre stagioni fa è salito sul tetto del mondo: “La BMW è più facile da guidare della Yamaha – ha concluso - È chiaro che l'importante sono le gare, non i test, e solo dopo le gare sapremo davvero dove siamo, ma le mie sensazioni sono buone. Il fatto di guidare sempre in modo molto aggressivo non mi aiuta qui a Phillip Island, ecco perché cerco di guidare in modo più fluido. Il mio unico problema qui è il settore 3, dove con questa moto mi risulta più difficile cambiare direzione tra una curva e l'altra”.