L’addio di Marc Marquez a Honda è come il Covid. Detta così può suonare brutta un bel po’, però è quello che viene da pensare rispetto ai sintomi che il Covid ha lasciato in molti e che hanno preso il nome di LongCovid. In MotoGP, invece, c’è il Long Marquez. Che significa? Significa che l’addio di Marc Marquez alla casa giapponese ha innescato una serie di effetti a catena che non si fermano neanche adesso che la MotoGP 2024 è a tutti gli effetti cominciata.
Dopo l’otto volte campione del mondo, che ha deciso di lasciare il marchio con cui ha corso negli ultimi undici anni e con cui ha vinto tutti i suoi titoli in MotoGP, ai vertici di HRC e dell’Ala Dorata sono cambiate tante cose. E chi pensava che l’unica testa che sarebbe davvero caduta fosse quella di Alberto Puig ha dovuto ricredersi. Perché Puig è ancora lì, ma sono tutti quelli intorno a lui, e sopra di lui, a andare a casa. O, quando va bene, a essere trasferiti in altri settori per effetto di quel “promoveatur ut amoveatur” (promuovere per rimuove) tanto caro ai latini e, a quanto pare, pure ai giapponesi che si occupano di corse in moto.
Così, a poche ore di distanza dalla notizia che Marquez si sarebbe trasferito in Ducati, da Honda hanno fatto sapere che Takeo Yokoyama non sarebbe più stato il direttore tecnico di HRC e Shinichi Kokubo non sarebbe più stato il direttore generale della divisione di sviluppo tecnologico. Basta qui? Neanche per sogno. In queste ore, infatti, è arrivata la notizia di un’altra testa caduta o, per dirla in maniera più corretta, spostata altrove. Tetsuhiro Kuwata, direttore di HRC dal 2010, passerà alle quattro ruote a partire dal 1 aprile 2024. Da Honda si sono affrettati pure a far sapere che la decisione non è figlia della grave crisi sportiva del Team Repsol e nemmeno dei risultati deludenti dei test invernali in Malesia e in Qatar, ma il tempismo fa umanamente sorgere qualche dubbio. Di certo, invece, c’è che al posto di Kuwata arriverà Taichi Honda proveniente dal reparto fuoristrada della Honda e più recentemente del team che ha partecipato alla Dakar. Rivoluzione tecnica, quindi, e anche rivoluzione alla cabina di comando, con volti nuovi e pure un ingresso europeo.
E’ entrato a tutti gli effetti in HRC, infatti, Klaus-Peter Baumgärtel, della società tedesca Kalex Engineering, come consulente della Honda Racing Corporation, a dimostrazione del desiderio di Honda di portare una nuova prospettiva alla sua squadra in MotoGP, cercando anche di adeguare il modo di lavorare a quello degli europei. Basterà? Difficile dirlo. Ma i fatti, almeno al momento, parlano di una crisi che è ancora pesante e di un gap dalle Ducati che resta siderale. Bisogna anche dire, però, che i piloti dell’Ala Dorata, sia i due ufficiali sia i due della squadra satellite di Lucio Cecchinello, hanno riferito di aver comunque potuto apprezzare notevoli cambiamenti in queste primissime battute del 2024, sia rispetto al prototipo 2023, sia rispetto all’atteggiamento degli ingegneri e al modo di lavorare della squadra.