1.50.952. E’ il tempo stratosferico fatto segnare da Pecco Bagnaia nel Day2 dei test della MotoGP in Qatar.Il campione del mondo in carica ha dominato per quasi tutto il giorno, rispondendo a ogni assalto e andando infine a fermare il cronometro sotto l’1,51. Non c’è riuscito nessun altro e l’unico a insidiare Bagnaia è stato il suo compagno di squadra, Enea Bastiani, che ha chiuso al secondo posto, con poco più di un decimo di distacco. Balletti di classifica, avvicendamenti, qualche caduta, ma per quella che in matematica si chiama la proprietà invariantiva, il risultato è sempre lo stesso: davanti a tutti c’è Pecco, davanti a tutti ci sono le Ducati ufficiali. Però la matematica è pure la scienza che celebra i numeri e a guardarli c’è molto altro da sottolineare. Come, ad esempio, che ben dieci piloti sono riusciti a fermare il cronometro sotto il record della pista. Segno che accorgimenti aerodinamici, marchingegni vari e limature ai motori hanno pagato e anche tanto in questi mesi di ingegneri al lavoro.
E il lavoro migliore, oltre al solito Gigi Dall’Igna, sembrano averlo fatto quelli di Aprilia. Già nella presentazione dei giorni scorsi, il CEO Massimo Rivola aveva ostentato una certa sicurezza. Ora sono arrivati anche i numeri a certificare il tutto. Perché appena dietro a Bagnaia e Bastianini ha piazzato le sue ruote Aleix Espargarò, con la RS-GP 2024 e anche Raul Fernandez e Maverick Vinales sono stati davanti per quasi tutta la giornata, con un ottimo passo gara. Tra Espargarò e gli altri due di Aprilia, però, s’è messa in mezzo la Ducati di Marc Marquez. L’otto volte campione del mondo è sembrato nettamente più a suo agio sulla Desmosedici rispetto a ieri e ha tentato diversi attacchi al tempo in giornata, dimostrando di poter essere della partita già dal primo GP di stagione proprio a Losail e mettendo un po’ a tacere tutti quelli che cominciavano già a chiedersi se fosse finito. Non lo è e ha messo le ruote della sua Desmosedici appena dietro a quelle delle due Ducati ufficiali e dell’Aprilia ufficiale di Espargarò, lasciandosi alle spalle anche tutta la truppa KTM e a una distanza siderale la sua vecchia moto, oggi portata in pista da Joan Mir e Luca Marini. Per Marc Marquez anche una caduta senza conseguenze nel finale, quando mancava una manciata di minuti alla bandiera a scacchi. E' stata la prima con la Ducati. Stessa sorte, sempre nelle ultimissime battute e durante il time attack, è toccata a Johann Zarco e Joan Mir, con nessuna conseguenza per entrambi.
Tornando alla classifica di giornata, invece, dopo Marquez e le due Aprilia di Fernandez e Vinales, si piazzano le Ducati di Jorge Martin, oggi apparso meno in forma del solito, e di Fabio DiGiannantonio, che invece continua a andare fortissimo in tutte le condizioni. Ducati e Aprilia, quindi, a dominare quasi tutta la top ten, con il solo Brad Binder a spezzare la top ten, al nono posto, davanti all’altra Ducati del Team di Valentino Rossi guidata da Marco Bezzecchi.
E le giapponesi? Per il mondiale delle giappo il favorito resta ancora Fabio Quartararo, che oggi ha fermato il cronometro a poco più di un secondo da Bagnaia, con il francese che ha quindi dovuto accontentarsi della quattordicesima posizione, dietro a Jack Miller con l’altra KTM ufficiale, a Miguel Oliveira con l’altra Aprilia di Trackhouse e a Alez Marquez con l’altra Ducati del Team Gresini. Ancora peggio ha fatto il suo compagno di squadra, Alex Rins, sedicesimo dietro all’esordiente Pedro Acosta, oggi sembrato meno brillante rispetto a ieri e a quanto mostrato a Sepang. Per le due Yamaha, comunque, almeno la soddisfazione di piazzarsi davanti a tutte le Honda. La prima è stata quella di Johan Zarco, diciottesimo, seguito a ruota dal compagno di squadra Nakagami e dai due ufficiali, Mir e Marini. Chiude la classifica dei piloti titolari, dietro a Marini, Augusto Fernandez, che si lascia alle spalle solo i tre collaudatori di Yamaha, Ducati e Aprilia, Crutchlow, Pirro e Savadori.