La notizia è di quelle importanti: Davide Brivio torna nel mondo della MotoGP come team manager dell'Aprilia Trackhouse, la squadra satellite che vedrà impegnati sulle splendide moto a stelle e strisce Miguel Oliveira e Raul Fernandez.
"È successo tutto molto velocemente - racconta Davide Brivio - con Justin Marks (il proprietario del team) che mi ha chiesto di aiutare Trackhouse nella sfida in MotoGP. È così emozionante far parte di questo nuovo progetto sin dall'inizio! Non vedo l'ora di conoscere di più Trackhouse e vedere cosa possiamo portare in MotoGP dall'esperienza che questa azienda ha dimostrato in altri ambiti. Potrebbe essere un'ottima combinazione dei due mondi. Cercheremo di supportare il più possibile i nostri due talentuosi piloti Miguel e Raul e di divertirci".
Dopo l'esperienza "lontano" dalla MotoGP il manager è pronto a portare la sua grande esperienza e la sua attitudine vincente, dimostrando inoltre di essere già concentrato sul lavoro che lo aspetta: "Certo sarà difficile, Ducati ha dominato negli ultimi anni. Ma, insieme a KTM, Aprilia ha le carte in regola per essere il primo contendente. Già altri costruttori hanno copiato le nostre moto in passato, questo è un complimento. La moto del 2024 rappresenta un grande passo avanti. Anche la Ducati ha impiegato anni per diventare un punto di riferimento come è oggi, vorrei che Aprilia seguisse la stessa strada. Ma una cosa è certa - aggiunge il manager - la differenza tra una moto del 2024 e una del 2020 è maggiore che tra una del 2020 e una del 2016. Con tutto il lavoro svolto sull'aerodinamica anche i piloti sono costretti ad acquisire nuove competenze. In passato si parlava di motore, telaio, sospensioni, oggi si parla di sfumature. Tutto è diventato più sensibile, ogni dettaglio conta. Quando Miguel Oliveira è passato dalla RS-GP22 al modello 2024, è rimasto molto colpito, ha detto che sembrava un'altra moto".
Insomma, Davide Brivio non è uno che perde tempo ("non sono bravo ad andare in vacanza!" ha anche scherzato) e parla già da uomo Aprilia a tutti gli effetti, come è giusto aspettarsi da un personaggio del suo calibro. Infatti, per chi segue da qualche anno il mondo dei motori il nome di Davide Brivio non è certo uno di quelli che lascia indifferenti. Appassionato di cross passa dalla polvere dei circuiti all'asfalto, ricoprendo il ruolo di addetto stampa di Fabrizio Pirovano che correva in Superbike con Yamaha. E proprio alla casa di Iwata Davide lega a doppio filo il proprio nome: diventato team manager in Sbk dopo nove anni passa al motomondiale e, nel 2002, gestisce il team Factory Yamaha Racing con Carlos Checa e Max Biaggi come piloti. Nel 2004 arriva Valentino Rossi, che con Yamaha e Brivio vincerà i mondiali del 2004, 2005, 2008 e 2009. Quando Valentino passa in Ducati Davide collabora con la VR46 finché, nel 2013, viene chiamato da Suzuki per gestire il rientro in MotoGP da cui mancava dal 2011. Tornata a correre nel 2015 la Suzuki targata Brivio nel 2020 porterà alla vittoria mondiale Joan Mir, ma l'anno successivo volta pagina e diventa Racing Director dell'Alpine F1 Team con Fernando Alonso e Esteban Oconn come piloti. Ma evidentemente la passione per le due ruote non muore mai e alla storia segue la cronaca recente, con il ritorno di uno dei manager più vincenti in MotoGP alla guida del team Aprilia Trackhouse.