Il solito total black, insieme a qualche richiamo al rosso e al purple che hanno contraddistinto la storia racing di Aprilia. Le RS-GP di Aleix Espargarò e Maverick Vinales non cambiano molto nella livrea rispetto al passato, ma cambiano di brutto nelle forme. Appendici ovunque, linee più marcate e un alettone sulla coda che la fa sembrare più simile a un’astronave che a una motocicletta. Non un’astronave normale, ma una che punta dritta verso la luna. Ambizioni altissime – come racconta anche l’ironico teaser diffuso sui social dalla casa di Noale, con la moto che scappa per farsi un giro tra le stelle dopo le “difficoltà terrene” – e tanta voglia di dimostrare al mondo che l’unica vera “anti Ducati” è italiana.
“La galleria del vento – ha detto Massimo Rivola, CEO di Aprilia – ha restituito dati molto incoraggianti e siamo convinti di aver fatto un gran bel lavoro. Non possiamo sapere dove sono gli altri, ma lo scopriremo presto. Quello che è certo, però, è che abbiamo lavorato tanto e che la nostra moto, anche se io sono di parte, è ancora la più bella”. Bellezza, quindi, e qualità, come mantra italianissimi per andare alla conquista del mondo, con Rivola che non nasconde la vera ragione per cui Aprilia, come tutti, è nelle corse. “Vogliamo sfondare in mercati nuovi – ha spiegato – come azienda stiamo sfornando modelli anche di cilindrate più basse (il riferimento è chiaramente alla nuova RS 457, ndr) e fare bene in MotoGP è il modo per farsi conoscere di più e meglio”. Un “fare bene”, quello a cui ambisce Rivola, che però non può essere solo figlio della tecnica. “in questi anni – ha spiegato ancora – siamo cresciuti tanto anche come squadra. Sembra strano,ma anche organizzare le trasferte più distanti è qualcosa che pesa a una squadra relativamente nuova e che in passato può aver influito negativamente. Adesso, invece, siamo pronti”.
E’ pronto Rivola, è pronta Aprilia, sono pronti i piloti Maverik Vinales e Aleix Espargarò, con Lorenzo Savadori, e è pronta, soprattutto, la moto. A spiegare il prototipo 2024 è stato Romano Albesiano. “La sostanza è rimasta la stessa, non abbiamo stravolto il progetto, ma lo abbiamo migliorato”. Su quale settore è evidente: l’aerodinamica prima di tutto. “Abbiamo introdotto nuovi accorgimenti – ha proseguito - Abbiamo cambiato il concetto di alettone anteriore, la ciclistica è nuova, nella parte posteriore abbiamo concentrato i cambiamenti più significativi. Siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo portato a questi test invernali”. Adesso la parola passerà ai piloti. Aleix Espargarò ha già detto che la nuova moto chiede una guida differente rispetto al passato, perché risulta più pesante, ma ha pure affermato che le performance sono migliori. Maverick Vinales, invece, ha preferito non entrare nei particolari, ribadendo di essere entusiasta e di puntare all’obiettivo grosso.
La certezza, in Aprilia, è che per arrivare davvero alla conquista della luna si dovranno necessariamente allineare le stelle. E è ciò su cui s’è lavorato in questo inverno, provando a aggiustare tutti quegli aspetti non solo tecnici che hanno pesato nel recente passato, anche semplicemente dal punto di vista dell’acquisizione e dell’analisi dei dati di pista. In questo senso sarà sicuramente di grande aiuto anche il fatto che Trackhouse, la nuova squadra satellite nata dalle ceneri di RNF Cryptodata, conterà su due moto identiche alle ufficiali. “Per ora –ha precisato Rivola – Saranno tre, ma da metà stagione anche Raul Fernandez avrà una RS-GP 2024”. “Potremo beneficiare – ha concluso Albesiano – di dati allineati relativi a quattro moto. Questo aiuterà sicuramente tanto, visto che nella stagione precedente in qualche gara siamo andati in difficoltà. Abbiamo lavorato anche su questo, per trovare maggiore costanza”.