“Lui ha sempre corso con il 58 e mi piace che lo faccia ancora”. Le parole sono di Paolo Simoncelli. “Lui”, invece, è Luca Lunetta, il pilota che Paolo ha scelto insieme a Filippo Farioli per difendere i colori della squadra di Coriano nel Mondiale di Moto3 2024. Ci saranno, quindi, le moto che portano il nome di marco Simoncelli e questa volta ci sarà, per la prima volta, anche quel numero ormai iconico su un cupolino. Quello di Luca Lunetta, giovanissima promessa del motociclismo italiano che da piccolino ha iniziato a correre proprio con il SIC come idolo. Tanto da copiargli il numero. Sperando di arrivare lì dove è arrivato Marco.
Che non è solo tra i grandissimi del motociclismo, ma è, prima di tutto, nel cuore della gente. Emozionarsi e emozionare, come la mission che Marco ha lasciato paradossalmente in eredità a un padre. Paradossalmente e, purtroppo, tristemente contro natura. Paolo di quell’eredità s’è fatto carico, rispondendo alla morte nella maniera più emozionante: dando vita. Dando vita a una fondazione. Dando vita a un museo. Dando vita a un mare di attività di solidarietà. Dando vita a una squadra che ha come obiettivo principe quello di regalare possibilità a piloti giovanissimi e che hanno ancora tutto da dimostrare.
Lo spirito di sempre, quindi, che si è rinnovato anche nei giorni scorsi, quando al Misano World Circuit, la pista che porta proprio il nome di Marco Simoncelli, è stata presentata al mondo la SIC58 Sqaudra Corse. Oltre ai due ragazzini terribili della Moto3 ci saranno Kevin Manfredi e Massimo Roccoli, per la MotoE. Ma Paolo Simoncelli, nel presentare i suoi 4 piloti e le sue 4 moto, ha voluto rivolgersi prima di tutto alla squadra. “Con una parte di voi siamo legati per il vostro trascorso con Marco, perchè l'avete conosciuto di persona ed è entrato nelle vostre case e nei vostri cuori. Eravate prima suoi amici e poi suoi sponsor. Con l'altra metà perchè siete stati trascinati dalle sue gesta sportive e il suo talento che ve l'ha reso amico. Tutti, comunque, ci siamo innamorati della sua spavalderia in pista e la sua dolcezza fuori”. Doti che Paolo chiede di vedere anche nei suoi ragazzi, spiegando che anche quando si arriva a giocarsela in un mondiale, la fame è e deve restare la spinta più grande.
Al di là dei modi di essere, al di là delle classifiche e dei cronometri, con un modo di stare nelle corse che deve sintetizzarsi in un numero: 58. Che poi è ciò che Paolo ha ripetuto anche a conclusione della giornata di presentazione, togliendo il velo alle moto e alzando al cielo un calice: “Voglio brindare a noi Sic58 Squadra Corse – ha detto - spesso additati per la troppa schiettezza ma in fondo, in un mondo falso e fatuo come quello di oggi, più veri che mai. Voglio brindare a tutti voi che ne fate parte, che ne siete parte; senza di voi, pilastri di questa realtà, non esisterebbe la squadra corse. Come, del reso, senza Marco che è la vera essenza di tutto noi non avremmo motivo di essere qui. Insieme siamo la dimostrazione che quando un sogno si infrange bisogna essere capaci di costruirne uno nuovo, provandoci giorno per giorno, fino alla fine perchè è solo così che si diventa grandi. Brindiamo alla nostra caparbietà perchè non molliamo e, ogni anno, abbiamo il coraggio di riprovarci con la stessa forza del primo, forse anche di più".