C’è anche Luca Marini a far sì che a Valencia, per le ultime qualifiche della stagione, vivremo un quarto d’ora decisamente intenso. Pecco Bagnaia deve passare, il circuito non offre grosse possibilità di recupero in gara e assieme a lui ci sono altre tre Ducati. Una, quella di Enea Bastianini, facilmente sarà lì a dargli una mano. Alex Márquez penserà alla sua gara, esattamente come Fabio Quartararo e Franco Morbidelli che hanno chiuso rispettivamente 13° e 14° il venerdì delle prequalifiche. C’è, poi, Luca Marini, 17° alla fine del turno dopo una scivolata nelle fasi finali: è alla sua ultima gara con Ducati, si gioca il quinto posto nel mondiale con Aleix Espargarò e Johann Zarco. Quando arriva in conferenza stampa è rilassato, non parla del suo passaggio alla Honda perché non è ancora il momento. Quando gli chiediamo cosa farebbe in caso di ordini di scuderia invece risponde chiaramente: “Secondo me lo devono dire a Enea, non a me”. Questa più che una possibilità è una certezza.
È vero, gli rispondiamo. Un Davide Tardozzi così però potrebbe anche passare a trovarlo con una richiesta di aiuto. Luca risponde con un sorriso: “Va bene Davide, assolutamente, lo aiuto”. Lo dice con una tale naturalezza che è difficile capire se stia scherzando, se sa già che non succederebbe mai o se c’è dell’altro.
Gli chiediamo se un favore simile andrebbe accompagnato da un assegno: “No, non c’è bisogno. Ma la verità è che Pecco non avrà bisogno di aiuti”, dice poi. “Sicuramente domani farà un gran passo in avanti, anche perché sono con la Doc ali ufficiale e domani tireranno fuori i cavalli veri, sono sicuro che abbiano un bel po’ da tirare giù sui tempi sul giro. Anche io dovrò impegnarmi molto e non sarà facile, penso che sia più difficile per me che per Pecco”.
Tra tutti i piloti che sono passati dalla sala stampa, Luca è stato il più chiaro su questo punto: Bagnaia ne ha ancora, ne ha per fare paura. Sarà da capire, piuttosto, se riuscirà ad entrare nel weekend di gara come ha fatto sempre o se, come successe lo scorso anno proprio a Valencia, la pressione di avere un titolo tra le mani gli renderà le cose difficili. Jorge Martin, invece, non dovrà sbagliare nulla, perché il rischio per lo spagnolo è quello di esagerare. A ognuno serve parte della qualità dell’altro: la calma di Pecco, l’esplosività di Jorge. Domenica il più bravo le avrà entrambe.