Finalmente torniamo a sognare in Europa anche con il basket italiano. Affermarsi in Eurolega significa giocare una pallacanestro pura, vera, pulita e le squadre che riescono nell’impresa di vincerla vengono annoverate tra le più grandi di sempre. Negli ultimi anni il dominio europeo è balzato tra Grecia, Spagna e Turchia con l’Anadolu Efes (Instabul) vincitrice dell’ultima edizione. Barcellona, Cska Mosca e Olympiacos inseguono e si danno battaglia ma, tra queste, c’è anche Milano. E menomale, vogliamo dire. Perché da quando sulla panchina dell’Olimpia è arrivato Ettore Messina è successa una rivoluzione. E non solo perché l’Eurolega ha cambiato il suo format.
Perché dal 2019 partecipano 18 squadre in un unico girone all’italiana con le prime otto che andranno a disputare i playoff. La squadra dell’ex coach della Nazionale, alla sua prima apparizione ufficiale della nuova competizione, si è classificata terza facendo però pensare a enormi margini di miglioramento. Che puntualmente sono arrivati. Il doloroso addio di Zach LeDay è stato rimpiazzato magnificamente dagli arrivi Oltreoceano di Niccolò Melli, Jerian Grant e Troy Daniels: Grande esperienza poi con Devon Hall che va ad affiancare quella enorme di Luigi Datome e del capitano Sergio “Chacho” Rodriguez. La ciliegina è poi arrivata nello staff tecnico con Gianmarco Pozzecco che ha deciso di fare l’assistente di Ettore Messina. Insomma, una squadra costruita alla perfezione e che fa dei risultati la sua prova del nove.
L'ultima gioia è arrivata con i vicecampioni d'Europa del Barcellona che eliminò proprio i milanesi lo scorso anno alle final four. Trascinata dai diciassette punti di Datome e dai 16 di Hall (con 4/5 da tre), l'Olimpia Milano ha vinto e sofferto. Proprio come fanno le grandi squadre.
Perché mai come in questo momento i numeri parlano chiaro. Sette vittorie su otto partite giocate, una sola sconfitta contro il Bayern Monaco dell’italiano Andrea Trincheri e primato solitario. La squadra di Coach Messina si conferma come quella da battere. Perché non è soltanto l’ultimo 75-70 ai danni dei vicecampioni del Barcellona a balzare all’occhio. Ma anche quella contro i detentori del titolo dell’Efes, anche se in piena crisi, e contro il Maccabi Tel Aviv, al momento seconda a due punti di distanza. Adesso l’ennesimo ostacolo da superare è rappresentato dal Fenerbahce, ma anche se tutti i match sono impegnativi, questa Olimpia Milano fa davvero paura. Inutile dire che i bianco-rossi dominano la serie A, ma questi sono soltanto i primi segnali di una stagione che ha tutte le carte in regola per restare negli annali del basket. Le “Scarpette Rosse” sono tornate, il parquet inizia nuovamente a tremare quando li vede scendere in campo. E che sia questo l’anno buono per tornare sul tetto d’Europa… anche con la palla a spicchi?