A tre giorni dal successo agli Australian Open si apre nuovamente la polemica sulla residenza fiscale del tennista italiano Jannik Sinner che da anni vive e si allena a Montecarlo, pagando regolarmente le tasse nel Principato. Una scelta che non è piaciuta a molti, dalla stampa ad alcuni utenti sul web, e a cui lo stesso Sinner ha risposto oggi durante la conferenza stampa in diretta organizzata per il suo rientro a casa: "La cosa più bella di Montecarlo è che ci sono tanti giocatori con cui ti puoi allenare, tante palestre, tante strutture e i campi sono buoni. Onestamente lì mi sento a casa, ho una vita normale, posso andare a fare spesa con zero problemi. Mi sento bene lì".
Ma se il "caso nazionale" Sinner attira domande e polemiche, viene da chiedersi dove vivano e risiedano gli altri tennisti - italiani e internazionali - perché di loro non si parli e se effettivamente Montecarlo sia il centro del tennis europeo. Vediamolo insieme.
Italiani a Montecarlo: non solo Sinner
Jannik non è l'unico tennista italiano ad aver scelto di vivere e allenarsi a Montecarlo. Come spiegato dallo stesso ragazzo in più occasioni, quella del Principato è una scelta dettata - prima di tutto - dalle possibilità di allenamento offerte da Monaco: strutture con campi di ogni tipo, dalla terra rossa al cemento passando per l'erba, ma anche grande confronto tra tennisti, con la presenza dei migliori avversari con cui scontrarsi quotidianamente.
Tra gli altri italiani con residenza a Montecarlo troviamo infatti Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti.
Da Djokovic a Zverev: tutti i tennisti a Montecarlo
Tolta la quota italiana dei tennisti residenti a Montecarlo, Sinner ha sicuramente ragione nel dire che "la maggior parte dei grandi tennisti" vive nel Principato. Tredici tra i trenta tennisti oggi più quotati al mondo hanno infatti la residenza a Montecarlo e tra loro troviamo anche il numero Novak Djokovic che da molti anni ha lasciato la Serbia a favore del Principato. Oltre a Djokovic vivono lì anche Alexander Zverev, Daniil Medvedev, Hubert Hurkacz, Stefanos Tsitsipas, Holger Rune e Felix Auger-Aliassime, Alex De Minaur, Cameron Norrie, e Alexander Bublik.
Anche altri tennisti internazionali prima di Sinner sono stati costretti a doversi giustificare con la stampa per la scelta di vivere a Montecarlo: "Vengo dalla Danimarca - aveva raccontato Rune a Forbes - ed è un grande paese ma non ci sono molti tennisti. Quindi per me le strutture e i giocatori che sono qui a Monaco, per allenarsi sono davvero importanti, perché in Danimarca non posso avere accesso a queste tipo di esperienze".
Pennetta e Schiavone, tenniste italiane all'estero
Inutile sottolineare che, oltre alle strutture di qualità superiore e alla presenza di altri tennisti, il regime fiscale favore presente a Montecarlo ha portato molti sportivi a preferire la residenza nel Principato, creando un micro clima perfetto per accogliere - e trattenere - le star dello sport internazionale. Altri sportivi italiani però in passato hanno avuto problemi - mediatici o legali - con la residenza all'estero. Restando nel campo del tennis famosi i casi di Francesca Schiavone - che al tempo aveva residenza a Londra - e Flavia Pennetta, con residenza in Svizzera. Un'inchiesta dell'Espresso di qualche anno fa aveva messo in luce come le due tenniste fossero diventate oggetto di attenzione da parte del fisco per le rispettive residenze, e anche in questo caso le due italiane erano state criticate dai media italiani per aver spostato le rispettive residenze all'estero, senza però aver compiuto alcun crimine. Pennetta ha poi scelto di tornare nella sua città natale, Brindisi, e in seguito con il marito Fabio Fognini, anche lui tennista, trasferirsi in Spagna, a Barcellona, dove nel 2017 è nato il loro primogenito.
Diversa la situazione di altri sportivi italiani lontani dal mondo del tennis come - forse il più celebre in Italia - il caso di Valentino Rossi, accusato nel 2007 di un'evasione da 60 milioni di euro, e arrivato a patteggiare versando al fisco italiano 25 milioni dopo un trasferimento all'estero, a Londra, considerato fasullo.
Da Nadal a Federer: chi sceglie di restare "a casa" ma non si salva dalle critiche
"Vivo in Spagna e anche se in un altro paese avrei avuto il doppio dei soldi qui ho il doppio della felicità", così Rafael Nadal nel 2016 aveva commentato la decisione di mantenere la residenza fiscale in Spagna, paese dalla tassazione non favorevole ma effettiva casa del maiorchino, che ha spiegato: "In paesi come la Svizzera non avrei amici o famiglia, per me non ne varrebbe comunque la pena". La scelta di restare in Spagna però non ha salvato Nadal da critiche e alcuni problemi con il fisco: nel 2012 era stato accusato di aver creato alcune società nel territorio basco per usufruire di un regime fiscale agevolato mentre nel 2020 la sinistra spagnola lo ha accusato di utilizzare la sua fondazione benefica come strumento per evitare di pagare il dovuto al fisco.
Chi invece non ha mai avuto dubbi sulla propria residenza è sicuramente la leggenda del tennis Roger Federer. Il tennista svizzero ha sempre scelto di vivere nel suo paese di origine ma anche nel suo caso le polemiche sul fisco non sono mancate: sedici anni fa, nel pieno della sua carriera, Federer ha lasciato la sua Basilea per trasferire la propria residenza fiscale a Wollerau, nel canton Svitto, famoso per avere un regime fiscale più morbido.
Che restino nei rispettivi paesi d'origine, come Federer e Nadal, o che si spostino all'estero come nel caso del chiacchieratissimo Jannik Sinner, polemiche e critiche colpiscono i tennisti - e gli sportivi in generale - in ogni caso. La soluzione per Sinner sarebbe quindi tornare semplicemente in Italia? Rinunciando così a quella che da anni definisce "casa", in cui si allena e vive? No, ma come ha detto lui forse ora gli basterà "chiudere i social" e tornare ad allenarsi, facendo ciò che ama davvero: giocare a tennis.