Le Mans ha dato spettacolo, perché il flag to flag sarà anche poco indicativo in termini di prestazioni pure ma è in gare come queste - dove i piloti avrebbero potuto fare anche un altro cambio moto - che si vedono i piloti più a fuoco sul piano mentale. Come Marc Marquez, caduto la prima volta quando era in testa e una seconda mentre stava ricostruendo. O Jack Miller, che vince la sua seconda gara consecutiva in un’altra pista in cui fino all’anno scorso erano le Yamaha ad imporre il ritmo. Discorso simile anche per Fabio Quartararo: il francese, fresco di chirurgia, veniva dalla brutta gara di Jerez e ha saputo rimanere forte sul piano mentale anche quando le due Ducati lo hanno inghiottito per relegarlo al terzo gradino del podio.
Quindi no, non abbiamo sbagliato il titolo, Pecco Bagnaia sembra davvero l’uomo da battere in questa MotoGP 2021. Tagliato fuori dalla Q2 venerdì per 89 millesimi, partito sedicesimo e sprofondato in fondo alla partenza, ha corso una gara impeccabile nonostante gli errori. Uno su tutti, l’essere entrato in pitlane senza il limitatore a 60Km/h rimediando un doppio long-lap penalty. Bagnaia ha chiuso con un quarto posto una gara che aveva mille maniere per finire peggio, e ora è ad un solo punto da Fabio Quartararo. Che, ai microfoni di Sky, si è detto felice del terzo posto come fosse una vittoria. L’esatto contrario di Pecco, che parlando con Antonio Boselli non ha fatto nulla per nascondere un po’ di delusione “La rimonta è stata lunghissima e divertente, ma alla fine un po’ mi girano per essere arrivato quarto - ha spiegato il piemontese - non è stata una giornata facile, perché quando sono partito c’era qualcosa che non andava con la prima moto. E ho pregato che venisse la pioggia per cambiarla. Sul rettilineo aprivo completamente il gas solo in 5° e 6° marcia, perché altrimenti la gomma si sarebbe scaldata troppo e non sarei riuscito a finire la gara”.
Un altro modo per dire che ormai Pecco punta sempre al podio, ma soprattutto guida sopra ai problemi. Che possono essere suoi o della moto, poco importa. Quello che conta è che il 2021 è l’anno della Ducati e può essere anche quello di Pecco. Cinque gare sono poche per cominciare a mettere le carte sul tavolo, ma sembra ormai chiaro che quest'anno non vedremo una MotoGP in cui basta la costanza per vincere il mondiale. Quest’anno le gare vanno vinte, servono i podi. Ma chiudere con un quarto posto quando tutto potrebbe andare male è un messaggio fortissimo per gli avversari e ora, tra due settimane, si corre al Mugello..