Gli italiani sono sempre speciali: quasi sempre nel bene, ma a volte anche in negativo. Ne sanno qualcosa gli sportivi che, spesso e in tutte le discipline, lamentano un atteggiamento dei tifosi italiani decisamente diverso da quello dei supporters di altre nazionalità. Se i primi sono sempre pronti a criticare i propri atleti o le proprie squadre, i secondi, invece, mettono la bandiera davanti a tutto. Nel motorsport non è diverso e lo ha confermato in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport anche l’attuale leader del mondiale di MotoGP, Francesco Bagnaia. “In Italia – ha spiegato – sono sempre pronti a darti addosso. Per quanto mi riguarda ho avvertito grande scetticismo, ad esempio, sul mio nome come pilota ufficiale Ducati, ma spero di riuscire a far ricredere tutti”.
E ci sta riuscendo, visto che guida la classifica e che ha infilato un paio di prestazioni straordinarie, di quelle che scalderebbero anche i cuori più freddi. Chi, invece, sta facendo fatica, è Valentino Rossi, che per Bagnaia è una sorta di guida, così come per gli altri ragazzi cresciuti a Tavullia nell’orbita della VR46 Academy. Smette, non smette, lo scetticismo sulla sua capacità di essere ancora veloce e le sentenze sull’età che avanza sono discussioni che a Bagnaia danno quasi fastidio e non lo manda a dire. “Lui è stato talmente tanto il più grande di tutti in questo sport ed è così intelligente – ha affermato il pilota del team Ducati Lenovo -che saprà perfettamente quando sarà il momento di ritirarsi. Poi è umano anche lui e, anche se non lo dice, accusa un po’ questa cosa che tutti stanno dicendo che deve smettere, che vederlo indietro non è bello. Ma sono sicuro che, anche grazie a queste persone, troverà la forza per tornare davanti”.
Pecco è uno di quelli che vive Valentino Rossi praticamente sette giorni su sette, condividendo con lui gli allenamenti in pista, al Ranch o a Tavullia ed è certo che il 46 non ha perso velocità ed è fisicamente in forma per giocare ancora ad alti livelli nel mondiale. "Io vi dico – ha aggiunto - che a viverlo così sembra sempre il solito Vale. Anzi, era da tempo che non stava così bene e preparato. Anche nei giorni scorsi abbiamo girato in moto a Pomposa ed è stato molto competitivo. Lo vedo molto carico. Purtroppo a vederlo in pista sembra faccia molta fatica sul davanti, fatica a fermarsi, però mi ha detto che nei test ha trovato una soluzione che lo ha aiutato tanto, per cui mi aspetto che tornerà a stare nelle prime cinque posizioni, per me lui ha ancora qualcosa da dire in questo sport”.
Il problema di Valentino Rossi, quindi, è di natura tecnica anche a detta di chi si allena quotidianamente con lui. C’è qualcosa che non va con le gomme, forse, o magari con il setting della Yamaha M1 del team Petronas, ma l’età non c’entra. O, almeno, non c’entra relativamente al lottare per le ultimissime posizioni piuttosto che per un centro classifica. Ma è chiaro che anche tutto il dibattito che si sta alimentando intorno al campione di Tavullia non aiuta la serenità di un atleta che ha dato tantissimo alle corse in moto ed a cui andrebbe riconosciuto il diritto di lavorare senza pressioni e di prendere le sue decisioni sul futuro nella massima tranquillità possibile.