Nell’era digitale, il calcio non è più solo un gioco da praticare sul campo o guardare in televisione. I videogiochi sportivi, in particolare quelli di calcio, hanno acquisito un’importanza senza precedenti, diventando una parte integrante della cultura popolare e dell’intrattenimento globale. E proprio in questo contesto, il conflitto tra Electronic Arts o meglio Ea Sports e Konami per le licenze ufficiali delle squadre e dei campionati è diventato un aspetto cruciale e spesso controverso. Nello specifico, la serie Fifa di Ea Sports è stata una delle più vendute di tutti i tempi. Dal suo debutto nel 1993, la serie ha venduto oltre 325 milioni di copie fino al 2022. Solo nel 2021, Ea Sports ha registrato entrate per circa 1,62 miliardi di dollari dalla serie Fifa. Allo stesso tempo la serie eFootball, precedentemente nota come Pes Pro Evolution Soccer, ha venduto oltre 111 milioni di copie dal suo debutto nel 1995 e ha contribuito in modo significativo alle entrate della divisione di giochi digitali di Konami. Stiamo parlando di due titoli conosciuti in tutto il mondo. Inoltre, il mercato dei videogiochi di calcio continua a crescere, alimentato dalla crescente popolarità degli eSports e dall’aumento dell’accesso a dispositivi di gioco. L'ultima mossa di marketing di Ea Sports è stata quella di aver arruolato Geolier per pubblicizzare il Napoli e Blanco per la Roma. Una strategia di comunicazione che evidenzia quanto la battaglia delle licenze sia diventata anche una questione di marketing strategico e, talvolta, di utilizzo di stereotipi. Per chi non fosse familiare con il mondo dei videogiochi di calcio, la guerra delle licenze è una competizione tra i principali sviluppatori di giochi per assicurarsi i diritti esclusivi di utilizzare i nomi, i loghi e i giocatori reali delle squadre. Ea Sports, prima con la serie Fifa e ora con Ea Sports Fc, insieme a Konami prima con Pes e ora con eFootball, sono i due colossi che si contendono questo importante mercato. Le licenze non sono solo un modo per aggiungere realismo ai giochi ma sono un potente strumento di marketing. Le squadre e i giocatori famosi attraggono i fan e possono influenzare significativamente le stesse vendite dei giochi e non solo. Negli ultimi anni le licenze più ambite sono acquisite con la firma di accordi esclusivi con singole squadre, vedi appunto quella del Napoli e della Roma delle ultime ore che da Konami passano a Ea Sports.
L’utilizzo di Geolier per pubblicizzare il Napoli e Blanco per promuovere la Roma su Fc25 non è solo una scelta basata sulla popolarità di questi artisti. Geolier, rapper napoletano, rappresenta in modo stereotipato l’anima passionale e un po’ ribelle di Napoli. Allo stesso modo Blanco, grande tifoso della Roma, per il suo stile e l’immagine che ha costruito, rappresenta al meglio il romanista. Queste scelte, sebbene efficaci dal punto di vista del marketing, comunque non sono prive di critiche. Utilizzare artisti che incarnano stereotipi regionali può rafforzare visioni semplicistiche e talvolta riduttive delle città e delle loro culture. Napoli, con la sua immagine di città vivace e talvolta problematica, e Roma, con la sua storia e complessità, vengono così rappresentate attraverso un filtro che non sempre rispecchia la realtà. Al contrario, per i fan, vedere i propri artisti preferiti legati alle squadre del cuore non può che essere entusiasmante. Questi artisti non solo rappresentano la squadra, ma incarnano anche un certo stile di vita e un'identità culturale che risuona con i tifosi. “È un legame di sangue, qualcosa che sta dint’ 'o core” commenta Geolier nel video promo. Tuttavia, è importante considerare e sottolineare il fatto che tali rappresentazioni influenzano la percezione delle città e delle comunità coinvolte. La scelta di Ea Sports di utilizzare queste figure emblematiche evidenzia quanto il marketing sia diventato sofisticato e mirato. E lo sanno bene anche le società calcistiche che non perdono tempo nel creare comunicati stampa e condividere l’accordo stipulato.
È da entrambe le parti una mossa che va oltre il semplice utilizzo delle licenze per vendere più copie del gioco. Si tratta di creare un legame emotivo con il pubblico, utilizzando la musica e la cultura popolare come veicoli per promuovere i propri prodotti. “Calcio, videogiochi, musica e fashion sono i quattro elementi fondamentali per parlare alle nuove generazioni e per far conoscere il brand Napoli anche fuori dal campo” spiega Tommaso Bianchini, Chief Revenue Officer of Ssc Napoli. La guerra delle licenze tra Ea Sports e Konami è un aspetto affascinante e complesso dell’industria dei videogiochi di calcio. L’utilizzo di artisti come Geolier e Blanco per promuovere squadre come Napoli e Roma dimostra quanto profondamente questa battaglia si sia radicata non solo nel mondo dei giochi, ma anche nella cultura popolare. Mentre le strategie di marketing continuano a evolversi, sarà interessante vedere come queste dinamiche influenzeranno prossimamente il futuro dei videogiochi sportivi e la rappresentazione delle culture calcistiche, allo stadio, nelle stanze di gioco e in tutto il mondo.