Nigel Mansell, indimenticato pilota dell'epoca d'oro della Formula 1, ha aperto il libro dei ricordi intervenendo durante il podcast Beyond the Grid. Al centro di tutto non poteva che esserci il suo incredibile 1992 da nove vittorie in 16 gare, chiuso ovviamente col titolo mondiale.
Ma a Monte Carlo quell'anno comunque vinse Senna, per la rabbia dell'inglese: £Con il regolamento ora vigente, Ayrton non avrebbe potuto difendersi come fece all'epoca. Era come un autobus, ogni volta che cercavo di sorpassarlo mi bloccava. In tutta onestà, avrei dovuto dargli una spinta abbastanza forte da dietro in un paio di curve, magari procurandogli una foratura, o qualcosa del genere. Anche se avessi rotto l'ala anteriore, avrei potuto proseguire e forse vincere. Ero molto orgoglioso perché abbiamo dimostrato di poter duellare da vicino senza provocare incidenti a Montecarlo”.
Alla fine però il titolo lo portò a casa Mansell: "Mi chiedevo se fosse tutto vero. È il lampo di adrenalina in cui tutto si ferma, uno shock”. L'emozione di un sogno che realizza: “Quando qualcosa significa così tanto per te, e pensi di averlo effettivamente raggiunto, il cervello finisce per fondere. Mi sono sentito svuotato”.
La matematica certezza del trionfo arrivò in Ungheria, con Senna inutilmente vittorioso all'Hungaroring: "Si è girato verso di me dicendomi: 'Ti rendi conto di quanto sia bella questa sensazione ora, vero? Adesso sai perché mi comporto così'”.
E proprio all'Hungaroring lo scorso anno Vettel è stato protagonista di una squalifica per benzina irregolare costatagli il secondo posto. Mansell non lo ha dimenticato: "Sono un fan di Seb. Come non hanno vinto l'Ungheria l'anno scorso... W poi sono stati squalificati per una sorta di violazione del carburante. Mi piacerebbe che alcune delle regole venissero esaminate, in cui non tiri fuori il cuore per tutta la gara e poi vieni squalificato".