“In verità non sono mai stato uno da discoteche. Sì, ok, la Riviera è famosa per questo, ma io da ragazzino volevo solo fare il pilota di moto da corsa e non avevo molto altro in testa”. Lo ha detto Manuel Poggiali, proprio dentro il Cocoricò di Riccione. E’ la discoteca simbolo delle notti romagnole ma non è mai stata il suo posto, visto che nelle orecchie preferiva ben altri sound. Però il Cocoricòè diventato “il suo posto” adesso, visto che è proprio lì che il Team Gresini – quello che in qualche modo gli ha ridato una vita nel motomondiale dopo due titoli vinti e un periodo di distacco dalle corse - ha presentato le sue moto e i suoi piloti per il 2024. E è proprio lì, chiaramente, che abbiamo avuto la possibilità di fare una chiacchierata con lui, tra i divanetti in pelle e le luci azzurre proiettate sui muri.
Quest’anno hai fatto un bello step: dopo tanti anni con Gresini hai ricevuto una chiamata anche dalla Ducati ufficiale.
Sì, con Gigi Dall’Igna abbiamo iniziato a parlare all’inizio della stagione scorsa, poi, però, abbiamo concretizzato a metà campionato. Sarò vicino anche ai piloti del Team Lenovo e nel 2024 mi vedrete vestito di rosso, ma il mio impegno con la famiglia Gresini resterà lo stesso di sempre.
Doppio ruolo quindi?
Sì, verso metà stagione, come dicevo, abbiamo definito un po’ quale sarebbe stato il mio ruolo e che tipo di coinvolgimento avrei potuto avere all’interno della squadra factory. Contestualmente c’era anche la necessità, da parte di Gresini, di non interrompere un percorso cominciato sei anni fa con loro e che a me ha dato tantissimo. E’ qui che ho avuto la possibilità di crescere e di capire molto bene le dinamiche dei piloti, almeno di quelli con cui ho avuto il piacere di lavorare. Alla fine la chiave di chi fa il mestiere che faccio oggi io è una sola: saper dare il consiglio giusto al momento giusto o magari, da bordo pista, fare attenzione a quei dettagli che magari a altri possono sfuggire. In una MotoGP con il livello così alto tutto può fare la differenza.
Prima di parlare del 2024, che ci dici del 2023?
Dico che è stata una gran bella stagione. Nel finale di campionato entrambi i nostri piloti sono stati molto competitivi e il Team Gresini ha potuto così confermare il suo valore, oltre a rinnovare entusiasmo. Poi, per quanto mi riguarda, questo nuovo ruolo definito con Ducati ha rappresentato la famosa ciliegina sulla torta.
Quindi lavorerai con quattro piloti?
Sì, Pecco Bagnaia e Enea Bastianini da una parte e Alex e Marc Marquez dall’altra.
Quale è la chiave di Manuel Poggiali per trattare con i piloti, per capirne i momenti, per approcciarsi a loro?
Intanto il lavoro è veramente a largo raggio. C’è condivisione con tutti le parti della squadra oltre che con il pilota. Poi è importante capire che non sono tutti uguali sia sul piano umano che su quello tecnico. Il resto lo fa l’esperienza che si è maturata in tanti anni nelle corse e in ruoli diversi. Quello che conta è riuscire a mettere insieme più cose possibili nel minor tempo possibile, visto che comunque ciò che conta nelle corse è sempre il tempo.
Quante volte hai visto e analizzato i dati di Marc Marquez relativi al test di Valencia con la Desmosedici?
E’ chiaro che su Marc Marquez c’è grande curiosità. Ma non è maggiore o minore, dal mio punto di vista, rispetto alla curiosità che ho nei confronti degli altri quattro piloti con cui andrò a lavorare. Di sicuro mi considero fortunato, anche perché alle mie spalle ci sarà Ducati, che è capace di metterti sempre nelle condizioni migliori per lavorare. I piloti, però, per me sono tutti uguali sul piano della considerazione e sono ultrafelice alla stessa maniera di lavorare con ognuno di loro, che si tratti di pecco, di Enea, di Alex o di Marc.
E Manuel Poggiali con una Desmosedici?
Eh, cavoli se la guiderei! La guiderei e pure molto volentieri...
E’ mai successo?
Ancora no, non m’è capitato. Ma chi ti dice che non guiderebbe una Desmosedici mente. Chi non la vorrebbe provare? Poi, certo, un conto è un test e un altro è pensare di andarci in gara. E’ chiaro che se partecipassi oggi a una gara con la Desmosedici non farei una gran bella figura, ma per provarla così in un normale test penso che potrei dire la mia. Io non mi farei di sicuro problemi a provarla, magari i problemi se li farebbe qualcun altro. Dai! Comunque non è in programma una cosa di questo genere, ma non è detto che non lo sarà. Adesso quello che conta è solo fare il mio lavoro al meglio e onorare la fiducia che mi hanno dato, puntando sempre più in alto. Poi vedremo se potrò togliermi anche lo sfizio di guidare la Desmosedici.