In tanti, vedendo le stories che Marc Marquez ha postato sul suo profilo Instagram, ci siamo chiesti per quale ragione avesse scelto di girare ad Aragon con una Honda CBR 600 RR da circa 130 cavalli piuttosto che con la RC213V-S, che è molto più simile al prototipo che guida in pista e che aveva già utilizzato a Portimao per il primo test dopo il lungo stop dovuto alla diplopia. Di spiegazioni ne sono arrivate parecchie. C’è chi ha sostenuto che in verità volesse semplicemente allenare l’occhio alla velocità, chi, invece, ne ha fatto una questione pratica: trasferire la Honda CBR600 ad Aragon è stato più facile che farlo con l’altra modo che, oltre ad essere un oggetto prezioso, ha anche un altro peso e altre dimensioni. E poi c’è chi è rimasto con il dubbio, visto che oggettivamente per un pilota che corre in MotoGP allenarsi in un circuito del mondiale con una moto poco potente e poco pesante non ha molto senso, soprattutto quando si ha in garage un missile terra terra che (anche se i paragoni non si possono proprio fare) ha caratteristiche più vicine a quelle di una MotoGP.
Alla fine, però, la spiegazione s’è rivelata molto più semplice delle mille supposizioni e non riguarda la moto, ma la pista. Perché, stando a quanto si apprende leggendo alcune testate giornalistiche spagnole, Marc Marquez ad Aragon non ha girato nel circuito normale, ma nel pistino dedicato ai kart. E’ chiaro, quindi, che scendere su un asfalto stretto e tortuosissimo come quello di un mini circuito con una moto potentissima non avrebbe avuto alcun senso. Mentre lo ha avuto il provare a farlo con una 600, una moto che, già di suo, è sovradimensionata rispetto a quel tipo di tracciato. L’obiettivo della strano allenamento di Marc Marquez non è stato, quindi, quello di riabituarsi alla velocità e ritrovare il feeling con i cordoli (come a Portimao), ma stressare pesantemente il fisico andando in moto. Mettere a dura prova muscoli e articolazioni su un tracciato strettissimo, dove si è costretti a lavorare di brutto con il corpo per tenere le ruote sull’asfalto, anche se la velocità non è eccessiva e la performance, da un punto di vista strettamente motociclistico, non è ciò che i ricerca. Anche se, almeno a leggere quanto riferiscono i giornali spagnoli, Marquez è andato comunque forte, visto che è stato appena un secondo e mezzo sopra al record della pista.
"Sto leggendo molte cose sull'allenamento di Márquez con un 600 al Motorland e volevo far notare alcune cose – ha scritto sul suo profilo Twitter il giornalista di DAZN Spagna, Ricard Jovè - Sin dall'inizio è sceso sul kartodromo, non sulla pista grande. E non è l'unico, diversi piloti della MotoGP e del mondiale usano la 600 su tracciati piccoli. È un allenamento molto fisico: muovere e girare una moto di oltre 160 kg su una piccola pista con molti cambi di direzione serve a stressare fortemente il corpo e valutare i riflessi, visto che si utilizzano marce basse affinando così anche la tecnica. Inoltre è più sicuro perché in caso di caduta si ha una velocità molto inferiore pur gestendo comunque circa 130 cavalli. Ha girato tantissimo, con diversi tipi di gomma”. Capire, quindi, fino a che punto il fisico riesce a sopportare un allenamento che inevitabilmente è di forza e avere, così, un quadro chiaro sulle condizioni generali di forma per poter pianificare un programma di lavoro mirato, con l’obiettivo di essere al meglio già a Sepang il prossimo 6 febbraio, in occasione dei primi test ufficiali della MotoGP.