Marc Marquez - a dirlo è stato lui stesso in più di un’intervista - non ha mai posto un veto alla Honda in termini di compagni di squadra. Abituato a Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo infatti, lo spagnolo sa bene che avere qualcuno di estremamente veloce dall’altro lato del box può essere un aiuto anche per lui. E Pol Espargarò, al momento, non è l’uomo adatto. Honda, fatta esclusione pre grossi colpi di scena, ha tre diverse possibilità: la prima - tanto esplicita quanto improbabile - è quella di puntare su Fabio Quartararo. Tuttavia (lo spiegava in un’intervista a MOW Carlo Pernat) Dorna vuole garantire un certo equilibrio tra i costruttori e Carmelo Ezpeleta farà il possibile affinché il francese resti in Yamaha. C’è poi la suggestione di Pedro Acosta, tuttavia KTM ha diritto di prelazione e il nuovo fenomeno deve ancora prendere il ritmo con la Moto2 prima di passare alla classe regina. Altro pezzo pregiato del mercato è Jorge Martín, che rispetto a Quartararo ha almeno un paio di motivi extra per trasferirsi in HRC: è un pilota spagnolo come piace allo sponsor, arriva da un team satellite (dunque avrà meno pretese contrattuali) e, soprattutto, ha un fisico simile e la stessa esplosività di Marquez, il che potrebbe rendere più semplice lo sviluppo agli ingegneri giapponesi. Bisognerà capire se Ducati sarà disposta a perderlo, magari per lasciare spazio ad Enea Bastianini nel team ufficiale.
Ancora una volta però, a Marc Marquez sembra importare poco. Anche se, come ha dichiarato in un’intervista a Speedweek, avere un compagno di squadra con cui trovarsi d’accordo nello sviluppo è fondamentale: “Sabato al COTA ho apportato alcune modifiche all'assetto che si sono rivelate un miglioramento”, ha svelato l’8 volte campione del mondo. “Gli altri piloti Honda hanno provato questo assetto domenica nel warm-up ed è piaciuto a tutti: è importantissimo che anche agli altri piaccia quello che piace a me. Ma dobbiamo continuare a spingere sullo sviluppo. L'ho chiarito ai tecnici Honda in America”.
Nello specifico Marquez racconta che la moto, del tutto rivoluzionata rispetto allo scorso anno, funziona bene in staccata ma fatica a girare di posteriore come piace a lui: “Domenica ho fatto tutti i sorpassi in staccata, devo dire che la moto si comporta molto bene in frenata. Farla girare però è difficile, inoltre non è facile capire dove mettere la gomma anteriore. La nostra moto è esattamente l'opposto dell'anno scorso. Ecco perché in Texas abbiamo girato con una configurazione completamente diversa rispetto al 2021. L’anteriore adesso è uno dei nostri punti deboli. Quando la moto inizia a saltellare poi non si ferma più, la moto vecchia invece assorbiva bene e dobbiamo capire come risolvere questo problema”.
A prescindere da chi sarà il suo prossimo coinquilino - che difficilmente continuerà ad essere Pol Espargarò - Marquez ha spiegato che ogni GP farà storia a sé: “Ho imparato che in un mondiale ci sono sempre sorprese. Il podio è sempre imprevedibile ad ogni GP, nessuno sa prima di un fine settimana se può vincere o almeno finire tra i primi cinque. Nessuno ha idea di quale circuito può premiare, devi accettare dove sei durante il weekend di gara. Ovviamente però ho l'obiettivo di finire sul podio in ogni gara, quindi sfrutterò le mie possibilità e mi metterò in gioco per riuscirci. In Texas non c'era possibilità di salire sul podio”.