“Ecco, scusami! Ma tra feste in America e feste qui ho tirato lungo con il dormire, ora però sono riposato” – Carlo Pernat esordisce così rispondendo all’ormai tradizionale telefonata del post ritorno in Europa. Un po’ scherza, un po’ dice sul serio, ma intanto non ti nasconde niente della sua vita da rockstar con 73 primavere sul groppone. “Io non me li sento, che di devo dire – aggiunge serafico il manager genovese – l’età è quella che ti senti, mica quella che indicano i documenti”. Insomma, appena alzato Carlo Pernat fa pure un po’ di filosofia, ma noi è di moto e di motorsport che vogliamo parlare e proviamo a “richiamarlo all’ordine”.
Carlo quanto stai godendo dopo l’affermazione di Enea e il primo successo di Arbolino?
Godere è un verbo troppo serio da usare così. Diciamo che sto come su una nuvola, perché è uno spettacolo pazzesco e, anche se ho sempre creduto nei miei piloti, non potevo aspettarmi che andasse tutto subito così bene. Adesso però c’è da lavorare per farla andare ancora meglio, perché accontentarsi non va mica bene
Anche perché c’è il mercato di mezzo e Bastianini è un pezzo pregiato…
Al momento è il leader del mondiale, quindi direi che è il pezzo più pregiato. Però la volontà, non lo nascondiamo, è quella di restare con Ducati, magari nel team ufficiale. A chi dice che a Borgo Panigale hanno già scelto Jorge Martin rispondo che non è affatto vero e che Gigi Dall’Igna non è uno che prenderebbe una decisione così dopo solo quattro gare. Anche perché se andiamo a guardare questi quattro GP la scelta da fare sarebbe una sola. Quindi al momento ci sono solo contatti e chiacchierate, è così che comincia il mercato, poi penso che si entrerà davvero nel vivo dopo Jerez o giù di lì.
Quindi Bastianini resta di sicuro in Ducati?
E’ quello che vorremmo. Poi tutto può succedere e sta nelle cose.
Avete avuto uno scambio di battute pubblico sull’andare o meno in Honda…
Quello è anche un nostro modo di giocare. Non penso che Honda e il Team Repsol siano la sponda migliore per Enea, di opportunità ce ne sono anche altre e sono tante.
Aprilia compresa?
Aprilia compresa! Non è un segreto che anche in passato ci siamo parlati per Enea.
Fabio Quartararo andrà via da Yamaha?
Tutti dicono di sì, ma io sono convinto di no. Secondo me ci metterà le mani anche Ezpeleta: Yamaha non può restare senza niente. Alla fine loro si impegneranno a fargli una moto del tutto nuova l’anno prossimo e lui accetterà, magari con un ingaggio corposo, di dare ancora fiducia agli ingegneri giapponesi.
Se Fabio Quartararo non andrà in Honda a chi toccherà fare da spalla a Marc Marquez?
Io penso a Joan Mir, oppure a Jorge Martin. Pol Espargarò, invece, lo vedo fuori dai giochi e temo che per lui possa mettersi una situazione davvero complicata. Perché se davvero Jack Miller andrà via da Ducati penso che troverà spazio in KTM e non penso che le altre case punterebbero su Pol Espargarò. Forse Yamaha potrebbe farlo, ma per il team satellite, ammesso che lo avranno ancora.
Perché dici così?
Perché non sono convinto che il Team RNF resterà con Yamaha. Anzi, tutto mi fa pensare che Yamaha e Valentino Rossi potrebbero sposarsi di nuovo, con il Team Mooney VR46 come dote da portare a Iwata.
Insomma, si prospetta una bella rivoluzione tra squadre e piloti…
Eh sì, come è normale che sia quando scadono così tanti contratti tutti insieme. Alla fine penso che per qualcuno potrebbero anche chiudersi le porte della MotoGP e più a rischio di tutti vedo, appunto, Pol Espargarò e Takaaki Nakagami. Ma anche Aleix Espargarò mica è detto che resti in Aprilia, c’è sempre comunque da parlarsi e da trovare un accordo e veder saltare una trattativa, te lo dico per esperienza, è una cosa sempre molto facile.
E’ come dire che cambiano i personaggi, ma le dinamiche della MotoGP restano sempre le stesse?
In parte sì. Però ti devo dire che avevamo tutti paura del dopo Valentino Rossi e, invece, stiamo salvando la MotoGP da quella che avrebbe potuto essere la sua fine. C’è grande equilibrio, ci sono piloti giovani e con moto satellite che riescono a vincere, c’è spettacolo e c’è pure un sacco di entusiasmo. Eravamo preoccupati, invece Ezpeleta ha avuto ancora una volta ragione: si sopravvive a tutto!
E se ci fosse un Marc Marquez in forma sarebbe ancora meglio…
Marc Marquez deve stare attento. In Texas ha fatto una rimonta furibonda e è stato bellissimo vederlo risalire in quel modo, frenare con quella cattiveria e cercare il vertice della classifica con così tanta furia, ma, se ci fermiamo un attimo a pensare, le cose cambiano perché atteggiamenti così poi diventano fin troppo pericolosi, non ha senso prendersi tutti quei rischi, soprattutto se ti chiami Marc Marquez e vuoi che la tua carriera finisca quando sarai tu a deciderlo e non quando te lo imporranno dei medici.