Sulla favola di Enea Bastianini e del Team Gresini abbiamo scritto già tutto e poi, possiamo pure dirlo, le favole sono qualcosa che attiene a un mondo che non c’è. Invece Enea Bastianini e il Team Gresini ci sono e come e hanno pure vinto di nuovo, gli unici capaci di ripetersi in queste prime quattro gare del mondiale della MotoGP. Roba da far saltare veramente, ancora, tutti in piedi sul divano, perché il ragazzo di Rimini e la sua Desmosedici azzurro cielo hanno fatto una gara pazzesca, di intelligenza e di coraggio, di attesa e di veemenza quando è arrivato il momento di togliersi dalle scatole un Alex Rins che cominciava a frenare un po’ troppo tardi e un Jack Miller che, invece, cominciava a soffrire. Mancavano sei giri quando Enea Bastianini s’è messo davanti, fino a rimanerci, fino alla bandiera a scacchi, fino a diventare, di fatto, sia la soluzione che il problema della Ducati.
Perché, se c’è una certezza nella MotoGP moderna, è che i team satelliti non vincono i mondiali. E perché la Desmosedici di Enea Bastianini non è l’ultima sfornata da Borgo Panigale, con questo ultimo aggiornamento del 2021 che, però, va più forte della moto 2022. Ecco perché Enea Bastianini è il problema: perché evidenzia il problema stesso. Quello di una Ducati che a quanto pare insegue sempre se stessa, nel tentativo di portare evoluzioni su evoluzioni che in questo caso sono andate a minare gli equilibri di una moto che era perfetta e che alla fine del 2021 ha stradominato su quasi tutti i circuiti. Indietro, però, Ducati adesso non può tornare e è chiaro che dopo quattro gare di questo mondiale c’è la necessità di mettersi a tavolino e capire se e come puntare davvero su Enea Bastianini, provando a lasciare un progetto per mettere in mano a quello dell’anno precedente.
Perché, come già detto, Enea Bastianini è pure la soluzione, visto che la sua è l’unica Ducati che vince. Un paradosso? Probabilmente sì, ma spesso i paradossi rispecchiano il reale. S’è visto oggi, quando Bastianini con la sua Desmosedici ha letteralmente sverniciato quella tutta rossa di un Jack Miller che fino a lì era andato fortissimo, ma che ormai era in evidente difficoltà. L’australiano, nelle dichiarazioni del post gara, ha detto che pesando dieci chili in più del Bestia ha stressato di più le gomme. Ma viene da pensare che abbia voluto distogliere l’attenzione dalla verità: la Desmosedici 2021 va più forte della 2022. Ora bisognerà capire se sarà così anche in Europa, visto che tutti dicono che il vero mondiale comincerà a Portimao, ma l’impressione è che un Bastianini così non resterà dall’altra parte del mondo e, anzi, saprà confermarsi ancora fino a convincere davvero Ducati a puntare su di lui.