A Portimao il mercato piloti entrerà nel vivo e questo, chiaramente, significa che qualcosa si sta già muovendo adesso che la MotoGP è ancora dall’altra parte del mondo. Lo sanno i piloti, lo sanno gli addetti ai lavori e cominciano a saperlo anche i giornalisti che qualche domanda ai diretti interessati stanno cominciando a farla con sempre maggiore insistenza. Ieri, ad esempio, è toccato a Jack Miller, con l’australiano della Ducati che, al contrario degli altri, non ha fatto ricorso alle solite frasi di circostanza e alla diplomazia. Anzi, se ne è uscito con un laconico "non “sono un prosciutto!”. Nel senso che non è uno che non vede cosa accade e nemmeno è uno che lo metti dove c’è posto per metterlo. Che, tradotto in parole povere, significa una cosa sola: Jack Miller ha capito che per lui in Ducati non c’è più posto. O, almeno, non c’è nel team ufficiale.
“Da Ducati – ha spiegato Miller – non ho avuto alcun segnale. Ma che cosa devo fare? Io posso solo fare il meglio che posso, non posso cambiare le cose. Da parte loro c’è silenzio, questo fa male perché vieni lasciato all’oscuro. Ma non ho alcun controllo su questo e posso solo accettare le cose per cose stanno” – Miller, quindi, la prende con filosofia, sapendo che comunque tutto dipenderà da lui, perché se dovesse riuscire a raddrizzare la stagione e a portare a casa risultati importanti, allora il corso delle cose potrebbe cambiare. Con buona pace di Jorge Martin, che di fatto ha già mezzo sedere sulla Desmosedici del Team Lenovo, e pure di Enea Bastianini, che è l’altro che piace tanto a Gigi Dall’Igna e soci. Anche perché, come dice lo stesso Jack, non è solo questione di talento e risultati, o comunque non lo è sempre: “So bene che dietro questo posto c’è un sacco di politica ed è una decisione molto grande per Ducati. È la parte più sporca delle corse motociclistiche, ma hai bisogno di questo genere di cose per far girare le ruote. Non ci sono problemi a trovare lavoro in questo paddock, non sono un prosciutto“.
Miller, quindi, è convinto che se anche le porte del team ufficiale Ducati dovessero chiudersi definitivamente per lui, un’altra moto pronta potrebbe già esserci. Ma oggettivamente non è così scontato, perché KTM ha già più piloti che moto, se si considera che il prossimo anno dovrebbe arrivare anche Pedro Acosta, e Aprilia, che era l’altro marchio interessato all’australiano, sembra ormai essere a posto così. Insomma, lo scenario è incerto e tanta sicurezza appare solo ostentata, anche perché Miller si lascia poi sfuggire una frase decisamente pesante: “Non sono affatto stressato per questa situazione, anche quando sono stato lasciato nei guai in passato ho mantenuto la parola data con la Ducati ai tempi del team Pramac. So che molte persone mi gireranno le spalle e non è un problema trovare un lavoro, questo è certo. Ma la mia priorità è cercare di restare qui“.