Il quarto posto di Marc Marquez al Mugello è un risultato leggeremente al di sotto delle aspettative dopo quanto aveva mostrato nella Sprint del sabato. Ieri il 93 non era veloce come Bagnaia, ma negli ultimi giri era comunque riuscito ad impensierirlo, arrendendosi nel finale alla seconda posizione. Marc, oltretutto, era parso decisamente più centrato di Martín e tutto sommato - nei primissimi giri - anche sullo stesso livello di Bastianini. Oggi invece, tra Pecco e Marc, si sono inseriti proprio Enea e Jorge, facendo scivolare l'otto volte campione del mondo giù dal podio. Marquez ha completato diciassette giri negli scarichi di Enea Bastianini, fotocopiando i tempi dei tre rivali in sella alla GP24. Al giro diciotto ha scavalcato la Ducati eccezionalmente azzurra di Bastianini, compiendo alla San Donato una manovra che quelli bravi inseriscono nella categoria dei block pass (sorpasso in cui l'avversario viene affiancato in staccata e gentilmente accompagnato all'esterno a centro curva). Servizio che Enea gli ha restituito cinque passaggi più tardi, alla Scarperia, senza più offrire possibilità di replica al 93, che ha tagliato il traguardo ad un secondo dal terzo gradino del podio di Jorge Martín, a due dalla vittoria di Pecco Bagnaia.
"I block pass? Oggi se vuoi sorpassare in MotoGP devi fare questo, non c'è chissà quale alternativa" - commenta Marc serenamente quando - nel media scrum in spagnolo - gli viene chiesto della battaglia con Enea. Ecco, forse quello che il Mugello ci lascia in merito all'otto volte campione del mondo è questa serenità di fondo nonostante un quarto posto. A ben guardare, Marc ha tutti i motivi del mondo per essere soddisfatto: per ventiré giri è stato insieme a chi ha una moto più aggiornata lui, su una pista che non ha mai completamente digerito e che sollecita in maniera probante il fisico. "Sapevamo che qui Pecco fosse molto veloce - racconta Marc in sala stampa, producendo un'interessante analisi tecnica - infatti ha fatto un weekend incredibile. Però per un'altra volta eravamo davvero vicini alle GP24 e stavamo combattendo per le primissime posizioni. Mi sono divertito e sono molto felice del weekend nel complesso. Sorpassare Bastianini non era facile, per riuscirci ho dovuto usare molto la gomma posteriore. Poi in quel momento stavo provando ad andare a prendere Martín, decimo dopo decimo, ma avete visto tutti come Bastianini sembrasse avere una gomma posteriore nuova negli ultimi due giri. Era estremamente veloce nel finale e sono stato costretto ad arrendermi, ho pensato 'oggi è giusto chiudere quarti per arrrivare bene, fra tre settimane, alla prossima gara'. Stavamo combattendo contro la Ducati più veloce sul rettilineo, che di solito è proprio quella di Bastianini perché è molto aerodinamico come corporatura. Oltretutto oggi Enea faceva molto bene l'ultima curva. La facevo bene anch'io, ma lui semplicemente frenava molto forte alla San Donato e non ha mai fatto un errore alla Bucine. Così, restando per quasi tutta la gara dietro di lui, la pressione e la temperatura dell'anteriore è aumentata. Ho provato a fare un po' di elastico con lui per gestire questa, ma una volta sono arrivato alla San Donato di traverso e mi sono detto che non sarebbe stato l'ideale rivivere questa esperienza una seconda volta".
Le considerazioni più intriganti, da parte di Marc, arrivano ai microfoni dei giornalisti quando le domande evadono dalla stretta cronaca della domenica del Mugello. Il 93 parla di tempo, del fatto che ogni cosa necessiti il suo tempo, ampliando un concetto - quello del tempo, appunto - che in MotoGP è praticamente tutto: "Come ho accettato, dopo aver vinto così tanto, il fatto di dover rallentare nonostante vedessi la prima posizione così vicina? L'ho presa serenamente, perché come hai detto ho vinto molto ma ho anche sofferto molto. Negli ultimi quattro anni ho sofferto molto più rispetto a quanto abbia vinto. oggi ci ho provato, non era possibile, ma questo quarto posto per me è un buon risultato. Fisicamente? Sono molto contento della reazione del mio corpo, perché oggi nella hero walk in tanti - tra cui mio fratello - si lamentavano di dolori e stanchezze. Ma in questo che è uno dei circuiti più impegnativi dal punto di vista fisico, il mio braccio ha reagito perfettamente. Alla fine è tutta una questione di tempo. All'inizio della stagione mi dicevo che avrei avuto bisogno di tempo per prendere confidenza con la moto, bisogno di tempo senza avere infortuni e correre consecutivamente, perché l'anno scorso comunque mi sono rotto il polso e diversi legamenti. Quindi questa stabilità fa bene e nelle prossime gare ci vorrà la stessa mentalità".