Quello di Fabio Quartararo è un anno sofferto e difficilissimo, al punto che se riuscisse a vincere il secondo titolo consecutivo entrerebbe di diritto nel libro dei più grandi. In pista è da solo - Morbidelli a Motegi ha chiuso 14°, Crutchlow 15° - e contro di sé ha un’armata. A cominciare da otto Ducati che vanno più forte e continuando con un’Aprilia veloce con entrambi i suoi piloti, ma non soltanto: a Motegi si è aggiunto l’arancione delle KTM e soprattutto quello di Honda Repsol, da troppo tempo fuori dalla parte alta della classifica. Se le moto austriache potrebbero tornare a soffrire dal prossimo GP, ci sono ottime probabilità che Marc Marquez sia lì per restare, se non addirittura per fare meglio: “La cosa più importante - ha raccontato Marc dopo la gara - è che alla fine ho attaccato Oliveira perché me lo sentivo, era da tanto che non mi sentivo così forte negli ultimi giri. Alla prossima in Thailandia ci proveremo per il podio”. Motegi per Marquez è stato un test difficile, perché di frenate violente ce ne sono molte e di curve a destra anche, ma il risultato è una promozione piena se non addirittura qualcosa in più.
Fabio Quartararo dovrà farci i conti con lo stesso spirito di chi va in guerra armato di un cucchiaino. Bagnaia in Giappone è caduto, ma nonostante i problemi durante il weekend ne aveva di più e se non ci fossero quei 18 punti a dividere i due il mondiale sarebbe probabilmente ai titoli di coda. Lui lo sa e punta a resistere, a prendere i punti, ma le difficoltà aumentano costantemente: “Sono frustrato, mi aspettavo di riuscire a fare molto meglio”, ha raccontato il leader del mondiale ai microfoni di Sky. “Il problema è che non riesco a superare: mi hanno detto che oggi in tanti hanno avuto questo problema, altri non riuscivano a passare chi gli stava davanti. Ho fatto tutta la gara dietro a Vinales e mi aspettavo di avere più grip in fase di trazione. Rispetto a Maverick ero più veloce nel secondo e nel terzo settore, mentre lui era più efficace nel T1 e nel T4: avrei voluto fare qualcosa, ma non ho nemmeno potuto provare a fare un sorpasso. Per questo sono arrabbiato: è vero che abbiamo guadagnato qualche punto sui rivali, ma correre questa gara è stato tutt’altro che piacevole”
Dopo le Ducati, che probabilmente stanno per mettersi tutte assieme per portare a casa un titolo che manca da 15 anni, a correre per salire sul podio è arrivato anche Marc Marquez e questa, per Fabio, è un’altra pessima notizia: quando manca la velocità (della moto, perché il pilota è quasi sempre perfetto) l’unica possibilità è resistere correndo in difesa. Ma farlo con questi avversari è tutt'altro che semplice.